Sono vere e proprie bombe della strada. Pronte a esplodere da un momento all’altro. Coinvolgendo molto spesso anche persone che non c’entrano nulla. Nei casi più fortunati nessuno si fa male, a parte qualche ammaccatura alla macchina, in altri, invece, le lacrime di dolore non finiscono più. Tutto per la maleducazione di chi si crede padrone del traffico. Che, a quanto pare, non sono pochi. Questo nonostante sappiano che in diversi incroci pericolosi il «grande fratello» vigila su tutti. Come la Clio grigia che, in viale Principe Amedeo, superando in pieno giorno le auto ferme in colonna alla sua destra, attraversa senza tentennamenti l’incrocio nonostante le auto su via Perseo stiano transitando regolarmente col semaforo verde. È giorno anche in via Siracusa quando l’utilitaria, anch’essa grigia, compare nell’inquadratura della videocamera che già da qualche tempo sta riprendendo il semaforo che proietta luce rossa. Attraversa l’incrocio veloce e solo la fortuna vuole sia evitato un incidente che per dinamica avrebbe provocato, coinvolgendo altri utenti innocenti, danni e feriti. Stessa dinamica, ma questa volta ancor più grave perché di notte, su una strada addirittura a 4 corsie come via Caduti di Marzabotto. La macchina arriva quando il semaforo è da tempo sul rosso attraversando veloce e senza tentennamenti l’incrocio nonostante il divieto. Sembrano automi, quasi allucinati nel compiere queste manovre pericolosissime questi guidatori incoscienti capaci di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti, ma è difficile spiegarsi come questo comportamento possa essere tenuto da un autista del servizio pubblico che oltre alla propria, dei mezzi di servizio e degli altri utenti della strada, dovrebbe avere a cuore la sicurezza degli utenti che a lui si affidano. E, invece, niente: va sparato l’autobus che arriva sul semaforo di via Caduti di Marzabotto nonostante da almeno 10-15 metri di distanza il rosso sia fisso. Sono solo alcune delle immagini che le telecamere posizionate su tre intersezioni cittadine regolate da impianto semaforico stanno quotidianamente riprendendo. Nel 2009 furono 8.285 le sanzioni registrate nel primo anno del «grande fratello» scese poi a 5.681 nel 2010, per poi continuare a decrescere fino quasi a dimezzarsi con i 4.376 del 2015. L’anno successivo furono 1.883 mentre nel 2017 sono state 2.149. Troppe per quella che resta, assieme alla velocità, la causa del verificarsi di incidenti anche gravi.
Francesco Barone