Dalle passerelle alle riviste attraversando la televisione: è la moda che “passa”. L’abbiamo vista “sfilare” in tutte le salse ma adesso la moda dov’è?
È dappertutto, ci dicono. È invasiva, ci ripetono. La troviamo anche in chi dice di non seguirla e la snobba, diventando così complice della moda di “snobbare la moda”. Un gatto che si morde la coda, insomma. Un gatto che si mette in mezzo ai piedi in “testi e contesti” disparati. Famelica e pervasiva non poteva non lasciarsi sedurre (oppure è lei a sedurre?) dal mondo virtuale. Nel web si trova di tutto, si trovano marchi che dal mondo reale sono passati al modo dei bit, ci sono aziende che, date per morte, hanno rivisto la luce attraverso questo nuovo canale di presentazione e di vendita. C’è e-bay, il più grande negozio del mondo, virtuale ovviamente, e poi c’è la moda di comprare su e-bay ed eccolo ritornare quel gatto che si morde la coda.
Rimini, il web e la moda
E Rimini? Rimini, i riminesi, la moda e il web: esiste un filo che collega queste realtà? In che modo la cosmopolita e italianissima capitale della Riviera è riuscita a entrare in questo flusso di eventi? È riuscita a creare moda?
Certo è, che si parte da una buona base. A monte, Rimini e la moda possono vantare un matrimonio felicissimo, quello accademico del corso universitario di teorie e tecniche della moda. Dai banchi del Polo, si sono sviluppate nel tempo tante esperienze creative, molte delle quali si sono, poi, riversate sul web. Da qui, e non solo, si parte per portare sul territorio importanti eventi che lo attraversano: da Mod’art di Confartigianato a Rimini a Riccione Moda Italia a Riccione, appunto. Questo evento, da solo, ha raccolto all’ultima edizione, appena conclusa, 500 interlocutori d’élite, tra istituti pubblici e privati legati allo sfavillante mondo. Ma qui siamo ancora sulla terra ferma, e per navigare ci vuole ben altro!
Da virtuali a reali, si può?
Che il web avesse un gran potenziale se ne accorsero tutti. È passato più di un decennio dall’esplosione della bolla virtuale, e tutti i più grandi interpreti dell’economia italiana (e mondiale) ci si sono avventurati. Il primo passo è stato quello di utilizzare il web come vetrina ulteriore di marchi già esistenti. Anche importanti “nomi” della moda made in Rimini si sono messi su piazza virtuale: da Alberta Ferretti a Pollini solo per citarne alcuni. Ma il passo ulteriore qualcuno lo ha fatto?
Cioè, qualcuno è riuscito a partire dal web per andare a finire sul territorio? Partire virtuali per diventare reali? Partire da un’idea per diventare la moda del momento. Si può?
Appena due anni fa, un negoziante di Riccione si era inventato un evento promozionale, curiosa commistione tra il reale e virtuale. Sull’onda dei successi televisivi dei reality show, infatti, arrivò l’idea di mettere in vetrina del suo Bambogj due ragazzi che hanno condiviso gli ambienti del negozio e gli sguardi della gente incuriosita, in una calda settimana di luglio. Naturalmente tutto era visibile su un blog, on line. Un vero e proprio “evento” lungo 7 giorni con l’intento di promuovere un nuovo marchio di abbigliamento trendy.
Una commistione più che riuscita. Si serve della rete anche Francesca Iaconisi, una designer e stilista che utilizza per la realizzazione dei suoi pezzi unici e artigianali delle stoffe “riciclate”. Gli abiti vengono venduti on-line sul sito dressspace.com del gruppo Vulpinari che oltre a fornire alla Iaconisi le stoffe, mette a disposizione di diversi stilisti questo spazio virtuale di vendita.
Stretto rapporto anche tra Brandina (vedi sotto) e internauti. Questo “caso” della moda riminese dal sito brandinatheoriginal.it ha indetto un concorso per coloro che volessero disegnare la “Brandina della prossima estate”. Le 5 migliori proposte verranno votate da Marco Morosini (ideatore del brand) e dalla sua giuria nonché dal popolo di “amici” di Facebook. Il concorso rimarrà aperto sino al 30 settembre 2010.
Dal virtuale al reale: missione compiuta.
Angela De Rubeis
(Ha collaborato M.Centrella)