Lo sappiamo: i giovani di oggi si sentono orfani. Si percepiscono disorientati in un universo illimitato, si ritrovano soli e smarriti nel villaggio globale. I maestri del nulla hanno loro insegnato che discendono dalla scimmia e sono destinati ad andare a finire nella buia voragine dello zero assoluto. E i giovani sono le vittime più esposte e più indifese di questa catastrofica crisi che sta scippando loro un futuro all’altezza di una piena umanità.
Vorrei allora rivolgermi ai giovani cristiani e lanciare questo messaggio dalla povera capanna di Betlemme.
Cari giovani, da troppi anni il Natale in Occidente era diventato il Natale dell’abbondanza extra-large, del consumismo godereccio, addirittura dello spreco più sfacciato. Ora voi avete la possibilità di far vedere a noi adulti che di fronte a questa crisi non siete rassegnati. Magari sarete pure giustamente indignati, ma vi sentite anzitutto impegnati a coglierne le opportunità e a raccoglierne le sfide che essa rilancia, per riscoprire valori come la speranza, la sobrietà, la solidarietà. Diteci con il linguaggio dei comportamenti coerenti e con il lessico dei fatti concreti che non è Natale per chi fa tragedie per non riuscire a fare bella figura con i regali dispendiosi degli anni scorsi. Non è Natale per chi si commuove alla televisione di fronte ai bambini ridotti a pelle e ossa per il dramma della fame, e poi è scontento di una tavolata meno affollata di prelibatezze. Non è Natale per chi ha paura di andare in giro senza vestiti griffati all’ultima moda, ma con le scarpe e i jeans dell’anno scorso e con il vecchio modello di telefonino.
Ma soprattutto fateci vedere che siete ancora capaci di lasciarvi afferrare da quel brivido di stupore che ci regala il Natale di Gesù, lo stupore di quanti lo hanno accolto e nel battesimo sono stati immersi nel suo amore, sono diventati figli di Dio e si riconoscono fratelli nel suo nome. Fateci vedere con fatti di vangelo che credete nella possibilità di realizzare la società del gratuito, così come ci stanno mostrando i tantissimi giovani impegnati nel mondo delle associazioni e del volontariato, come pure i non pochi giovani di talento che stanno dando il loro contributo per uscire dal tunnel della crisi.
La gioia del Natale sia la prova del nove della vostra fiducia, e la luce della stella cometa aiuti voi – e noi adulti attraverso di voi – a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio.
+ Francesco Lambiasi