Alla fine tanto non tuonò che neppure piovve. A forza di dire che prima o poi vuoi che non venga giù un po’ d’acqua, alla fine l’abbiamo fatta tonda: nel senso che siamo ormai arrivati a fine anno in piena crisi idrica. E le previsioni lasciano poche speranze anche per le prossime settimane. Ma come fare per evitare che fra un po’ arrivi anche un’ordinanza che vieta i laghetti e i ruscelli nel presepe, oppure che inviti, come qualche anno fa il sindaco di Londra, a non tirare lo sciacquone dopo la pipì ma solo nelle grandi occasioni? Bisogna che ognuno ci metta del suo e provi a far piovere. Facendo, per l’appunto, quelle cose per cui a uno si direbbe “ma non vorrai mica far piovere?”. I casi sarebbero tanti, basta metterci un po’ di immaginazione. Che so, il padrone di un cane che rimuove dal marciapiede i bisognini di fido. Un albergatore che dice che quest’anno ha guadagnato bene. Un suv parcheggiato come si deve. Un distributore di volantini che li mette nella cassetta della pubblicità condominiale senza infilarli a forza in quelle familiari. Un politico che condivide una cosa detta da uno dell’altro schieramento. A ognuno la sua iniziativa, e chissà che alla fine non serva a qualcosa. E intanto teniamoci un epocale dilemma: si stava meglio quando i governi erano ladri ma pioveva e pioveva, o adesso che il governo è tecnico ma non casca neanche una goccia?