Oltre alla prosa, in cartellone, c’è un segmento dedicato al teatro comico e ovviamente alla commedia dialettale, ma anche alla danza e persino all’opera. La stagione del Teatro La Regina di Cattolica, fra le meglio articolate della zona, si aprirà il 20 novembre (replica il 21) con un testo mai portato in scena in Italia: Immanuel Kant del grande commediografo austriaco Thomas Bernhard. La regia è di Alessandro Gassman che coordina un gruppo di giovani attori. Tutt’altra atmosfera il 14 e 15 dicembre, quando i bravissimi danzatori del Kataklò, in Love Machines, esploreranno lo spazio alla ricerca di nuove scoperte. Terzo spettacolo di questa prima sezione dedicata alla prosa – il 18 e 19 gennaio – è Antigone, ma non quella di Sofocle, bensì la sua versione più attuale, di Jean Anouilh, che punta sul confronto tra la giovane eroina e il vecchio Creonte, interpretati da Mascia Musy e Roberto Latini. Il comico Paolo Rossi insieme a Lucia Vasini rivisiteranno (9 e 10 febbraio) Il mistero buffo di Dario Fo, uno spettacolo nato nel 1969 e rimasto fra i più belli del premio Nobel. Tocca poi al bravissimo attore napoletano Arturo Cirillo, il 22 e 23, cimentarsi liberamente con uno dei grandi capolavori del teatro, Otello di Shakespeare, puntando soprattutto sui meccanismi malati che scattano nella mente dei personaggi. Chiude questa prima tranche, il 3 e 4 marzo, Roman e il suo cucciolo di Reinaldo Povod – ancora con la regia di Gassman – che è una riflessione su come gli immigrati hanno cambiato la fisionomia delle città.
Tre gli spettacoli di danza il primo è Il lago dei cigni di Cajkovskij, presentato il 3 dicembre dal Balletto del Teatro dell’Opera della Macedonia, nell’intramontabile coreografia di Petipa. In seguito si aggiungono Non solo bolero della Compagnia Mvula Sungani, 13 gennaio, e Divino tango, 2 febbraio.
La sezione dedicata al teatro musicale si apre l’8 dicembre con La traviata, fra le opere più amate di Verdi. Nei panni di Violetta il soprano Simona Baldolini, con la partecipazione del baritono Paolo Coni in quelli di Germont. Dirige l’Orchestra Sinfonica “Rossini” di Pesaro il maestro Massimo Taddia. Il 29 gennaio toccherà a Don Giovanni, lo straordinario capolavoro di Mozart, affidato ai vincitori del concorso lirico vocale “G. Ricci”. La regia è del tenore William Matteuzzi, oggi passato dall’altra parte del palcoscenico, i costumi sono di Artemio Cabassi. Chiude la triade, il 26 marzo, Il barbiere di Siviglia, ancora con la Baldolini nei panni della vivace Rosina disegnata da Rossini. La regia è di Massimo Pezzutti, mentre Aldo Salvagno guida l’Orchestra “Maderna” di Forlì. A questi titoli si aggiunge, il 19 marzo, il celeberrimo musical Hello Dolly! proposto dalla Compagnia Corrado Abbati.
Per quanto riguarda il teatro comico, il 30 novembre, inaugura la serie Alessandro Bergonzoni con Urge, una nuova creazione del geniale comico capace come nessun altro di giocare con le parole. Prosegue, il 17 dicembre, Antonio Albanese con una galleria di suoi memorabili personaggi: un testo creato insieme a Michele Serra per la regia di Giampiero Solari. Si chiude, ancora all’insegna della risata, il 5 febbraio, con Gian Burrasca. Nei panni del terribile Giannino Stoppani, creato da Vamba, ci sarà Elio accompagnato da un ensemble musicale. La supervisione è di Lina Wertmüller, già autrice di adattamento e regia dello sceneggiato televisivo che fu uno straordinario successo degli anni sessanta.
Infine tre proposte di teatro dialettale, sempre al sabato: il 27 novembre protagonista è la compagnia pesarese La Piccola Ribalta, l’11 dicembre quella fanese Il Guitto, mentre il 15 gennaio toccherà al Teatre Rimnes.
Giulia Vannoni