Inizia con questo numero una bella collaborazione con il Santuario
La devozione a Maria ha radici che si allungano non poco nel corso della storia del Santuario di Santa Maria delle Grazie.
Dobbiamo tornare indietro nel tempo e precisamente nel 1286.
Secondo una antica tradizione un giovane pastore di nome Rustico entra nel bosco di Covignano pascolando le sue pecore.
Qui sostando rimane colpito da un tronco che gli ricorda, seppur lontanamente, delle fattezze umane.
Decide di tagliarlo e di farne una statua in onore della Vergine Maria. L’intento fu sicuramente nobile, tuttavia dovette fare subito i conti con la realtà: intagliare quel tronco non era per nulla facile e quasi dovette arrendersi alla sua idea. La storia racconta che di lì a poco passarono per il bosco altri due giovani. Vedendo il nostro Rustico rattristato ne chiesero il motivo e, conosciutane la ragione, si dissero disposti ad aiutarlo nel suo intento.
Terminata l’opera arrivò il momento del congedo.
Fu nella notte che Rustico ebbe un sogno rivelatore.
Gli apparve la Vergine Maria che gli disse di essere stata lei ad aver inviato in suo soccorso i due giovani e che questi, di fatto, erano due angeli. Ora però, per il nostro Rustico, si trattava di ricambiare il favore ricevuto.
La Madonna gli chiese di portare l’immagine
intagliata al porto di Rimini, di collocarla su una barchina senza vela e senza “guberno” e di affidarla, sospingendola, alle correnti dell’azzurro mare.
L’indomani Rustico, con un po’ di tristezza, fa quello che gli è stato chiesto dalla Vergine in sogno. Collocata l’immagine su una piccola barca la guarda allontanarsi da riva.
La tradizione vuole che una barca di riminesi, curiosi, seguirono a distanza la sacra immagine per vedere dove i venti e le correnti l’avrebbero fatta approdare.
La storia non ci racconta quanto questa navigazione “in solitaria” durò, tuttavia sappiamo che raggiunse la laguna veneziana e, attraversando quasi tutta la città, si fermò a fianco la chiesa di San Marziale, vicino a Fondamenta Nuove.
La devozione fu talmente vasta che nel 1409 venne fondata una Confraternita della Beata Vergine delle Grazie, che ha operato fino a qualche decennio fa, che il 2 luglio di ogni anno celebrava una partecipatissima festa.
« Rustico incepta / a nobis perfecta », cioè cominciata da Rustico, da noi compiuta.
Questo sta scritto nel cartiglio metallico, retto dagli angeli, che accompagna la scultura.
Sempre nella chiesa di San Marziale possiamo trovare nel paliotto dell’altare il racconto del viaggio
della Beata Vergine delle Grazie e anche alcune tele di Sebastiano Ricci che ricordano gli angeli che scolpiscono la statua della Madonna e l’arrivo della statua a Venezia.
Tornando ora a Rimini possiamo affermare che il Santuario delle Grazie, sul colle di Covignano, è il più antico della città e risale tra il 1391 e il 1396.
Venne edificato su una precedente cappella, che a quanto pare non spuntò a caso. Fu eretta in ricordo di un fatto miracoloso. Quello che la devozione popolare fa coincidere con la scultura destinata a lasciare Rimini e a raggiungere Venezia.
Da quel lontano 1286 questo luogo è stato sempre meta di pellegrinaggi e devozione da parte dei riminesi. Dal 1391 fino al 29 ottobre 2024 i Frati Francescani hanno curato la custodia e la spiritualità di questo luogo bello e ricco di pace. Da tale data, essendosi ritirata la comunità dei frati, il santuario è retto da don Giuseppe Giovanelli, prete diocesano, che ne cura la vita nell’alveo della antica tradizione che i francescani hanno consegnato.