Pesca sportiva nello Yemen con salmoni? Un sogno incredibile, impossibile da realizzarsi, ma non per lo sceicco Muhammed (Amr Waked), uomo lungimirante e con una pacifica visione ben lontana dall’intolleranza che regna nel suo Paese. Il folle progetto è alla base del film Il pescatore di sogni, adattato dallo sceneggiatore Simon Beaufoy (Full Monty e The Millionaire con cui ha vinto l’Oscar) e diretto da Lasse Hallström, il regista di Chocolat e Hachiko, qui insolitamente più frizzante rispetto ai suoi abituali standard.
Si parte da Londra e poi si va in Scozia, patria della pesca dello squisito pesce, per trasferirsi nel deserto per concretizzare il folle progetto. Che sia folle lo sostiene l’ittiologo dottor Jones (Ewan Mc Gregor), non felicemente sposato e impiegato presso il Ministero della Pesca ed Agricoltura del Regno Unito. Deve suo malgrado interessarsi del progetto: ordini dall’alto, del capo ufficio stampa del Primo Ministro Britannico (Kristin Scott Thomas) che vede nel piano dello sceicco una buona opportunità per distogliere l’opinione pubblica dalle bad news dal Medioriente. Jones inizia a lavorare con Harriett (Emily Blunt), giovane e brillante consulente finanziaria assoldata dallo sceicco, una battaglia difficile, tra nemici del sultano e pescatori inglesi arrabbiati che non vogliono vedersi scippare i loro pesci per accontentare un danaroso visionario. Harriett, poi, è fidanzata con un soldato inglese disperso in Afghanistan ma è costretta a continuare il lavoro, e la vicinanza del malinconico dottore pian piano riaccende il cuore.
Romanticismo, natura e alcune simpatiche derive umoristiche (spassoso il personaggio della Thomas e i suoi “duetti” al pc con il Primo Ministro) rendono Il pescatore di sogni film piacevole e gradevole, dove l’amore si sposa con il pesce.
Cinecittà di Paolo Pagliarani