Nell’anno di Richard Strauss (centocinquantenario dalla nascita), la Sagra Musicale Malatestiana fa una scelta controcorrente e, nei cinque grandi appuntamenti sinfonici all’Auditorium, punta – tranne poche eccezioni – sull’ottocento romantico. Il cartellone della sessantacinquesima edizione ignora così il compositore che proprio a Rimini ebbe uno dei rari incontri con lo scrittore Hugo von Hofmansthal, librettista di tanti suoi capolavori.
Il concerto inaugurale del 28 agosto ospiterà la Russian National Orchestra e Conrad van Alphen, direttore che oggi guida la Sinfonia Rotterdam. In programma Mozart e Schumann con ben due concerti per pianoforte: il n. 24 K491 e l’op.54, rispettivamente. A sobbarcarsi l’impegnativa maratona una star della tastiera come Mikhail Pletnev, che di questa orchestra è stato il fondatore.
È invece una creatura di Claudio Abbado la Gustav Mahler Jugendorchester che, lunedì 1 settembre, accosterà la Quinta sinfonia di Cajkovskij a Messiaen e al Concerto per pianoforte (solista Tzimon Barto) di Grieg. Li dirige il polacco ma di carriera internazionale Christoph Eschenbach. Giovedì 4 sul podio della magnifica London Philharmonic Orchestra c’è Vladimir Jurowski (nella foto), componente di una illustre dinastia musicale russa. Oggi è forse lui la bacchetta più famosa della famiglia (indimenticabile nel 2002 la sua bellissima Dama di picche al Comunale di Bologna) e per Rimini ha scelto la Quarta di Brahms e il Concerto per violoncello di Dvorák (solista Truls Mork). Lunedì 8 tocca a Daniele Gatti e alla Orchestre National de France, di cui è direttore stabile dal 2008. Oltre alla Pastorale di Beethoven, in programma ci sono Prélude à l’aprè-midi d’un faune di Debussy e L’uccello di fuoco di Stravinskij. In molti ricorderanno che, proprio alla Sagra, Gatti salì per la prima volta sul podio, quando era ancora studente del Conservatorio di Milano. Il 12, infine, tocca all’Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino e al suo direttore Marek Janowski, ben noto per le esecuzioni straussiane e wagneriane, compreso un Ring discografico che ha destato grande interesse. Il suo programma alterna l’Eroica di Beethoven con l’ouverture della Forza del destino di Verdi e la Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte (solista Anna Vinnitskaya).
Fra le altre iniziative della Sagra, va ricordata la produzione di King Arthur agli Agostiniani (16 e 17) di Purcell, con una messinscena curata dal gruppo teatrale Motus. L’ensemble Sezione Aurea sarà diretto da Luca Giardini e nel cast figura il soprano riminese Laura Catrani. Torna anche la maratona musicale (il 20 agli Atti) dedicata quest’anno al francese Charles Koechlin, allievo di Massenet e Fauré e, a sua volta, maestro di Poulenc. A far rivivere le armonie di questo longevo musicista, scomparso nel 1950, saranno il pianista Maurizio Baglini e la violoncellista Silvia Chiesa.
Un’ampia parentesi è dedicata a Claudio Monteverdi con quattro appuntamenti nella prima metà di agosto (5, 12, 14 e 15) ospitati in spazi insoliti come il Lapidario o le sale antiche della Gambalunga.
Guardano alla storia di Rimini il concerto del 6 settembre nell’invaso del ponte di Tiberio, in ricordo del bimillenario e quello del 21 settembre, settantesimo anniversario dalla liberazione. Esattamente un mese prima, il 21 agosto, è in programma alla chiesa del Suffragio l’oratorio Santo Stefano – Scene e voci da un martirio per soli, coro e orchestra: autori Marina Valmaggi e Vincenzo Bocciero, ma sono riminesi anche strumentisti e interpreti.
A partire dal 7 giugno si possono già acquistare i nuovi abbonamenti. Continua come sempre il lodevolissimo Progetto mentore, nato con l’intento di avvicinare i giovani alla musica, e che consente di far pagare solo dieci euro l’ingresso alle diverse serate. Per ogni appuntamento è previsto, come di consueto, il servizio navetta di collegamento con l’Auditorium. Inoltre lo “spazio bimbi” consentirà ai genitori di godersi in pace il concerto, mentre i piccoli saranno accuditi da esperti che li avvicinano alla musica.
Giulia Vannoni