Nove mesi d’inferno. A chiedersi perchè? A domandarsi come fosse possibile che stesse accadendo proprio a lui. Perchè quando ti ritrovi squalificato per quattro anni con l’accusa di illecito sportivo, senza aver commesso nulla, il rischio è quello di impazzire. Soprattutto se la tua carriera è sempre stata improntata sulla lealtà e sulla correttezza. Eppure, da un giorno all’altro, Roberto Vitiello, si è ritrovato travolto da una valanga di fango.
“Tutto è iniziato lo scorso 26 luglio – racconta l’ex difensore del Rimini dalla sua casa senese – quando il Procuratore (Palazzi, ndr) mi ha deferito per illecito sportivo in merito a Novara-Siena e per omessa denuncia per Albinoleffe-Siena. Il primo agosto è arrivata la richiesta di quattro anni che la Commissione Disciplinare ha confermato sia in primo sia in secondo grado. Quel 22 agosto è un giorno che non dimenticherò mai perchè per la prima volta ho capito che la mia carriera era a rischio. Non la mia reputazione perchè chi mi conosce sa che persona sono”.
Vitiello non si arrende perché vuole che la verità venga a galla, nel frattempo si allena con la squadra come se nulla fosse accaduto.
“Non è stato facile, soprattutto la domenica: loro a giocare, io a tifare in tribuna senza poter dare una mano”.
Finalmente il 7 febbraio il Tnas gli riduce la squalifica a nove mesi. Ma lui non gioisce.
“Perchè quando non hai commesso nulla di quello che ti accusano, anche un solo giorno di stop è difficile da accettare, figurarsi nove mesi. Su questa vicenda ci sarebbero tante cose da dire, scelgo solo la parte finale: per la partita di Novara, che mi coinvolgeva con un’accusa di illecito sportivo, sono stato prosciolto, per quella con l’AlbinoLeffe, che non ho giocato perché in stampelle da giorni, sono stato condannato per omessa denuncia. Non capirò mai perché ho subito questa squalifica. Però quest’assurda vicenda mi ha dato l’opportunità di capire quante persone mi vogliono bene e le ringrazio tutte, una ad una”.
Una vicenda terminata lo scorso 19 maggio quando Vitiello ha rimesso piede in campo.
“Non mi vergogno a dire che avevo le lacrime agli occhi. Forse perchè sono rientrato al San Paolo, contro il Napoli per cui tifavo da bambino, so solo che quando ho fatto la ricognizione in campo ero molto emozionato”.
Nonostante manchi da Rimini ormai da diversi anni, Vitiello che ha indossato il biancorosso per 128 volte, con tanto di 6 reti, è aggiornatissimo sulle ultime vicende.
“Sento spesso il mister e anche Paolo (Bravo, ndr). So che domenica iniziano i play-out contro la Vallèe d’Aoste, faccio a tutti un grande in bocca al lupo e spero tanto che il Rimini possa tornare al più presto nel calcio che conta”.
Quel calcio che lui ha ritrovato.
Francesco Barone