Prudenza era la parola che i vescovi avevano auspicato nel messaggio che anticipava la fine del lock-downper la messa col popolo. E prudenza ce n’è stata e tanta da parte delle parrocchie che hanno sì festeggiato il ritorno della liturgia comune, ma con un’attenzione quasi certosina alle regole. Non c’era chiesa che non avesse in entrata i volontari del servizi liturgico, pronti a controllare che tutti avessero la mascherina, sanificassero le mani fino a farsi accompagnare nei posti segnati in chiesa. La grande disponibilità di laici nel sanificare le chiese e nell’attrezzare un servizio di accompagnamento, è uno dei motivi più lieti di questo frangente.
In molte comunità, dove la chiesa era piccola rispetto alle esigenze solite, si è celebrato all’aperto. In alcune località posti in piedi, con qualche sedia disponibile solo per i più anziani, altre comunità hanno invece invitato i fedeli addirittura a portarsele da casa, altri invece molto bene organizzati con grande disponibilità.
A Santarcangelo sono tornati a celebrare messa con grande gioia, cercando di contemperare prudenza e ripartenza. Una messa feriale al mattino alle 8 nel giardino dell’asilo delle suore, e due celebrazioni liturgiche nei festivi: una il sabato sera e una la domenica mattina presso il centro parrocchiale in una tensostruttura affittata dalla parrocchia per tutta l’estate.
Chi ha mantenuto orario e cadenze solite è San Gaudenzo: tra sabato e domenica il parroco don Aldo Amati garantisce cinque messe, poco più di 70 posti in chiesa, ma a Pentecoste celebrerà due Eucarestie all’aperto, sulla piazza della chiesa.
Un buon numero di presenze, ma nessuna ressa, perché molti, soprattutto anziani, non hanno alcuna fretta di affrontare questa seconda fase, per paura o semplicemente per loro maggiore sicurezza. La messa trasmessa da IcaroTv del vescovo Francesco, questa volta dalla Cattedrale, ha avuto ancora ottimi ascolti. Anche domenica 31 maggio, festa di Pentecoste, il Vescovo presiederà l’Eucarestia alle ore 11 in Cattedrale, a cui è possibile partecipare sia “in presenza” (nel rispetto delle precauzioni sanitarie) sia attraverso collegamento su Icaro TV, per coloro che non hanno possibilità di andare in chiesa.
Alcune parrocchie, come le comunità delle zona pastorali di Coriano e di Borghi hanno preferito, per motivi di sicurezza, spostare di un paio di settimane il ritorno alla messa domenicale.
Qualche diversità nella prassi, pur nel rispetto delle regole, c’è stata. La comunione, forse il momento più delicato, è stata da alcuni sacerdoti distribuita in fila (nel rispetto delle distanze di un metro e mezzo da fedele a fedele), in altri casi invece è stato il sacerdote a muoversi fra le panche. Alcuni sacerdoti, nel distribuire l’eucarestia hanno usato i guanti, altri hanno preferito sanificare le mani subito prima del gesto (cosa che pare consiglino gli stessi virologi) pur non essendo prevista nel protocollo ufficiale fra Stato e Cei.