Tutto come previsto. Il Collegio di Garanzia del Coni ha respinto il ricorso presentato dal Rimini. Che, però, non ha nessuna intenzione di arrendersi. Martedì mattina, infatti, l’avvocato Cesare Di Cintio ha presentato un altro ricorso. Questa volta al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Ma non è stata una decisione facile. Il giorno dopo la bocciatura da parte del Colleggio, il numero uno biancorosso che, ricordiamolo, ha rassegnato le dimissioni, aveva fatto capire di non voler proseguire nelle aule dei tribunali.
“Non c’era nulla che lasciasse pensare che i campionati sarebbero stati fermati e che si fosse permesso al Rimini di rientrare nei play out. Quindi, per me, la sentenza non è stata una sorpresa. Ora dobbiamo vedere le motivazioni per capire se c’è il gancio per fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e poi eventualmente al Consiglio di Stato. Ma dobbiamo fare anche un’altra valutazione: ne vale davvero la pena? Contro questa costruzione così granitica della Figc, il rischio è quello di andare a sbattere contro un muro, spendendo solo dei gran soldi”.
Apriti cielo. I tifosi biancorossi vomitano tutto il loro fiele contro il patron della Grabo. Tanto che appena 24 ore dopo, l’avvocato Di Cintio apre al ricorso.
“Appena il presidente Grassi mi firmerà la procura, saremo pronti a presentare la nostra documentazione al Tar”.
È evidente che in questo momento, in piazzale del Popolo, ci sia grande confusione. Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma la retrocessione del Rimini appare scontata. Nulla potrà far cambiare idea agli organi preposti. E allora c’è da capire quante possibilità hanno i biancorossi di essere riammessi. Tante, al momento. Intanto, Grassi, ha già fatto sapere che Pastore (nella foto) e Colella sono confermati. Ma non aveva detto che si sarebbe fatto da parte? Qui, chi ci capisce qualcosa, è bravo.