Un rinforzo per reparto. E non solo per far numero. Almeno se le parole del presidente Grassi, dette a inizio stagione, sono ancora valide. Il numero uno biancorosso arringò la piazza dicendo che si sarebbe puntato a un campionato di vertice.
Concetto poi ribadito anche nel corso dei mesi: “Abbiamo una squadra da parte alta della classifica”. Peccato che alle parole non siano seguiti i fatti. Con un esonero, il terzo in appena due anni di gestione, e con una decisione, l’avvicendamento in porta tra Scotti e Nava, che ha aperto diversi interrogativi sul futuro biancorosso. Perché se davvero il Rimini ha bisogno dei contributi della Lega per potere andare avanti, allora significa che qualche domanda è lecita farsela. Per carità, chi mette i soldi, e Grassi ne ha messi, ha sempre ragione, l’importante, però, è non illudere nessuno. Ecco perché questo mercato sarà la vera cartina di tornasole delle velleità biancorosse.
Il Direttore Sportivo Pietro Tamai dovrà lavorare sodo per trovare giocatori che possano davvero dare quel qualcosa in più all’attuale rosa a disposizione di Leonardo Acori che, per la prima volta da quando allena a Rimini, è stato messo in discussione da una parte di tifoseria. Del resto i numeri sono chiari: lontano dal ‘Neri’, Arlotti e compagni sono un disastro: tre punti in dieci gare, peggio ha fatto solo il Gubbio con due, ma anche con una partita in meno. Per non parlare della differenza reti: -13, con quattro gol fatti e diciassette subìti. In casa, invece, il rendimento è da top: 19 punti messi in cascina, solo due in meno della Triestina. Proprio gli alabardati saranno i prossimi avversari il 19 gennaio di ritorno dalla pausa.