Il Rimini affonda in Laguna (4-1) e rivede uscire dagli armadi quegli scheletri che troppo frettolosamente qualcuno aveva rimesso dentro dopo la vittoria con il Casale. Un ko pesantissimo quello di Venezia, per il morale, per come si è concretizzato (Marras aveva portato in vantaggio i romagnoli dopo appena 9 secondi) e soprattutto per la classifica che vede il Fano avvicinarsi pericolosamente, ora i marchigiani sono a -2. Come 2, però, sono i punti dalla salvezza diretta, ossia senza passare dalle sabbie mobili dei play out. Un Rimini che domenica riceverà al “Romeo Neri” il Santarcangelo in quello che sarà un derby ad alta, altissima tensione perchè i biancorossi non possono più permettersi il lusso di sbagliare: servono i tre punti. E basta. Un Santarcangelo che arriverà in piazzale del Popolo dopo un ottimo pareggio strappato al “Mancini” di Fano con mezza squadra messa a letto da un virus influenzale e, soprattutto, dopo la gara di recupero del “Nanni” contro il Bellaria. Un derby che al momento di andare in stampa non si è ancora giocato, certo è che se i clementini fossero riusciti a centrare un nuovo risultato positivo, quello del “Neri” potrebbe diventare decisovo per la salvezza. Dal Rimini al Santarcangelo per arrivare al Bellaria che in casa con il Bassano ha strappato un pareggio (1-1) che è tanta roba. Adesso, però, i biancazzurri affronteranno (ancora in casa) il Savona capolista. Tornando in casa biancorossa, sabato doveva essere il giorno della decisione da parte del Cda, ma da quanto si è appreso, non sono uscite novità sostanziali. In pratica, la trattativa con la Bse continua ad andare avanti, anche perchè il piano industriale sembra giunto a buon punto, ma in “panchina” sono pronte due alternative. Ma come in questo caso, chi vivrà, vedrà!
Francesco Barone