Due partite, due punti, due stati d’animo completamente diversi. Perché se lo 0-0 con il Frosinone è stato accettato (a fine gara) con un sorriso grande così viste le occasioni sprecate dai ciociari, l’1-1 con il Livorno sa di beffa colossale. Perché arrivato al 93’ e perché arrivato dopo una partita, soprattutto il primo tempo, giocato alla grande. Quarantacinque minuti in cui i biancorossi sono stati semplicemente perfetti: corti tra le linee, concentrati, determinati, aggressivi in ogni parte del campo. E alla fine il gol di Docente ha regalato un vantaggio strameritato. Nella ripresa, però, la musica è cambiata perché il Livorno ha alzato il baricentro e ha chiuso il Rimini nella sua trequarti. Ma c’è voluto il famoso fattore c di Acori, che al “Neri” tutti conoscono, per strappare il punto al Rimini. Un pareggio che ha fatto arrabbiare e non poco i tifosi che hanno contestato a Selighini l’aver buttato nella mischia i due Primavera, Alessandro e Mattia Marchi. Una scelta coraggiosa quella del professore che se avesse vinto sarebbe passato come il nuovo Napoleone e che, invece, alla fine, è stato preso di mira. Un punto che comunque fa classifica, che porta a quattro i risultati utili consecutivi e che permette ai biancorossi di viaggiare, rispetto all’andata, a +3 (11 punti contro 8). Adesso diventa fondamentale la gara di sabato a Mantova. Perché in caso di vittoria, la salvezza sarebbe archiviata.