Un’altra rivoluzione. L’ennesima da quando Giorgio Grassi ha preso in mano le redini del Rimini. La sconfitta con l’Arzignano, ma soprattutto la prestazione indegna messa in campo dai giocatori, hanno fatto capire al presidente biancorosso che bisognava intervenire. E così ecco il biglietto di sola andata a Renato Cioffi e Rino D’Agnelli e un caloroso benvenuto a Giovanni Colella e Ivano Pastore. Con questo esonero, sono sette gli allenatori cacciati in meno di quattro stagioni, che se non è un record, poco ci manca. Si è partiti con Alessandro Mastronicola cambiato dopo aver vinto il campionato di Eccellenza. Poi è stata la volta di Simone Muccioli silurato a un punto dalla seconda. Al suo posto Gianluca Righetti che ha condotto i biancorossi dalla serie D alla promozione in C. Qui, e siamo alla passata stagione, Grassi si è superato perché ha esonerato nell’ordine Gianluca Righetti, Leonardo Acori e Marco Martini per poi affidarsi a Mario Petrone. Quest’estate l’indegno teatrino con i famosi cinque giorni di vacanza allo stesso allenatore partenopeo che poi hanno portato all’arrivo di Renato Cioffi. Una buona partenza con la vittoria sull’Imolese e i due pareggi con Feralpi e SudTirol, pieni di rammarico per diverse decisioni contrarie dei due arbitri, e poi una lenta discesa agli inferi. Ma attenzione, dare tutte le colpe a Cioffi sarebbe controproducente. Sicuramente il tecnico ha sbagliato ad accettare gli ‘ordini’ provenienti da Coriano, perché lo sanno anche i muri che Giorgio Grassi ha chiesto di giocare con gli under. Ora il problema è proprio questo: senza un mercato danaroso, questa squadra è condannata a soffrire fino all’ultima giornata. Colella non è uomo da signorsì: che dietro questi arrivi si nasconda qualche novità anche in seno alla società? Intanto domenica si va a Padova.