ECONOMIA DI GUERRA. La Camera di Commercio presenta il Rapporto 2022
Lo scorso anno, nonostante le grandi difficoltà, l’export ha fatto registrare un incremento del 15.8%, superiore alla variazione regionale (14.6%)
L’impatto della guerra in Ucraina in tutta Europa, Italia compresa, è ormai noto da tempo. Un impatto profondo, soprattutto dal punto di vista sociale ed economico.
E proprio nella prospettiva economica, dopo oltre un anno di conflitto, è possibile fare un bilancio di come il territorio riminese abbia retto l’urto di un evento così importante, arrivato in un contesto già messo a dura prova dal biennio di pandemia. Un territorio, quello della Romagna e, nello specifico, quello riminese, che ha certamente sofferto l’urto portato dallo scoppio del conflitto, ma che a livello economico ha saputo reggere in modo piuttosto positivo.
A dimostrarlo sono i dati della Camera di Commercio della Romagna, che proprio in questi giorni ha presentato l’annuale Rapporto sull’Economia, riferito al 2022. Il Report registra una situazione sostanzialmente positiva. “Nonostante un anno caratterizzato da difficoltà straordinarie e impreviste, – sottolinea la Camera di Commercio – nel 2022 nel territorio di Rimini si sono registrati numerosi indicatori ampiamente positivi: aumento delle sedi di impresa e delle localizzazioni, crescita della produzione agricola, positivo il manifatturiero, incremento del volume d’affari nelle costruzioni, aumento delle vendite del Commercio al dettaglio, incremento delle esportazioni (maggiore di quello regionale), crescita turistica, tasso di disoccupazione in calo (anche se relativamente elevato e superiore a quello regionale), artigianato in recupero, cooperazione in ripresa con aumento delle imprese e del fatturato”. Da un punto di vista generale, inoltre, “il tessuto economico di Rimini ha fatto rilevare nel 2022 un incremento del valore aggiunto stimato pari al 4%, rispetto al +3.9% regionale e al +3.8% nazionale”. Più luci che ombre, dunque, attese anche per l’anno in corso, nonostante l’inevitabile impatto del conflitto in Ucraina.
“Al netto delle incognite dovute alle dinamiche
economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2023 indicano un aumento del valore aggiunto stimato allo 0.5% (+0.5% in Emilia-Romagna, +0.4% in Italia)”.
L’impatto del conflitto ha però inciso in modo anche indiretto sulle aziende riminesi.
Fom di Riccione, leader nel design e serigrafia soprattutto sportiva, non ha avuto problemi con l’import (i fornitori sono grandi distributori europei, specie spagnoli), ma si è ritrovata con costi stellari di bollette di gas ed energia: “ In febbraio e marzo bollette da 8.000 euro, esattamente il doppio rispetto a quelle del 2021” fa notare Manuel Oppioli.
L’impatto sulle esportazioni
Per ovvi motivi, i dati maggiormente influenzati dalla guerra sono quelli relativi alle esportazioni e ai rapporti commerciali con le aree interessate dal conflitto. Ma, anche in questo caso, la Camera di Commercio della Romagna scatta una fotografia sostanzialmente buona. A livello di area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), infatti, i dati riferiti al 2022 rivelano un aumento delle esportazioni (+13.2%), che però rimane inferiore ai numeri regionali (+14.6%) e nazionali (+20%), per un valore complessivo di 7.550 milioni di euro. “In crescita il valore esportato dei principali prodotti. – sottolinea lo studio – Crescono anche le esportazioni verso i principali Paesi, soprattutto Stati Uniti e Regno Unito. Ma si registrano effetti negativi sull’export verso la Russia, provocati dal conflitto con l’Ucraina”.
Effetti negativi che il report quantifica in un -25.5%, con una riduzione dell’incidenza sulle esportazioni complessive di quasi 1 punto percentuale (dal 2.6% del 2021 all’1.7% del 2022).
Focus Rimini
La situazione delle esportazioni relativa alla provincia di Rimini è anch’essa ampiamente documentata dal report della Camera di Commercio. Da cui emerge che nel 2022 l’export risulta pari a 3.080 milioni di euro, con un incremento del 15.8% rispetto all’anno precedente, superiore alla variazione regionale (+14.6) ma inferiore a quella nazionale (+20.0).
“Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) fatto registrare nell’anno appena trascorso: +1.479 milioni di euro (+0.8% rispetto al saldo 2021). In aumento le esportazioni dei principali prodotti: +4.3% i macchinari e gli apparecchi meccanici (26.6% del totale), +41.3% i mezzi di trasporto (15.2%), di cui +32.0% le navi e imbarcazioni (13.2), +8.8% gli articoli di abbigliamento (13.0), +25.5% i prodotti alimentari e le bevande (9.6%), +24.5% i prodotti in metallo (7.5%), +19.1% gli apparecchi elettrici (6.2%) e +15.3% gli articoli in gomma e materie plastiche (5.1%)”. I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, gli Stati Uniti (17.3% del totale), il Regno Unito (8.8%), la Francia (7.8%), la Germania (7.2%), la Spagna (3.9%), la Polonia (3.3%) e i Paesi Bassi (2.6%). Anche per l’export riminese, la guerra tra Ucraina e Russia produce i propri effetti negativi. “La guerra e le relative sanzioni decise dall’Unione Europea verso la Russia, – conclude la Camera di Commercio – causano effetti negativi sull’export verso la Russia (-32.8%), con una riduzione dell’incidenza sulle esportazioni complessive di 1.4 punti percentuali (dal 3.5% del 2021 al 2.1% del 2022)”.