Rimini, ora scegli i tuo sindaco

    È arrivato il giorno della verità. Domenica 29 e lunedì 30 maggio, i riminesi dovranno decidere chi li guiderà nei prossimi cinque anni. Se Andrea Gnassi (centrosinistra) o Gioenzo Renzi (centrodestra). In attesa del ballottaggio abbiamo rivolto ai due candidati dieci domande: dalla viabilità alla famiglia passando per parcheggi e Capodanno.

    La nostra realtà è frammentata, basti pensare anche al voto espresso. Come pensa di contribuire a ricucire il tessuto sociale, prima ancora di rappezzare le strade?
    Gnassi: “L’una non esclude l’altra. Una città bella e ben tenuta ha un rapporto evidente con il senso di orgoglio e di appartenenza alla stessa comunità. Il tessuto sociale di Rimini non è compromesso, anzi. Bisogna tesserne nuove e riparare alcune parti attraverso la garanzia di un Comune capace di governare senza incertezze e di dialogare ogni giorno e ogni ora con i suoi cittadini e con le istanze civiche e sociali”.
    Renzi:“Aprendomi e coinvolgendo al confronto costruttivo le realtà sociali e politiche della città, facendo mie le proposte più praticabili e valide per l’interesse generale. In questo modo ho costruito il mio programma e con questo spirito ho incontrato le altre liste dopo il primo turno”.

    Quali politiche concrete attiverà da subito in favore della famiglia?
    Gnassi: “Quello delle famiglie è un tema da affrontare con un progetto organico: se innalzi la qualità urbana cresce la fruibilità dei luoghi e la coesione sociale. Incremento dei nidi: dai 900 posti attuali a 1500 (liste d’attesa zero); rafforzamento di incentivi e agevolazioni sociali, anche per le famiglie numerose; programmi di edilizia popolare e agevolata (anche in centro storico) a favore delle giovani coppie; riqualificazione e protezione delle aree verdi; potenziamento dell’assistenza domiciliare per garantire la presenza indispensabile degli anziani nelle famiglie; un patto per il lavoro che non danneggi i nuclei familiari per le difficoltà occupazionali di un coniuge”.
    Renzi: “Adottando il quoziente familiare sul modello di Parma, per rendere più eque e ridotte le tariffe alle famiglie riminesi, per gli asili nido, le scuole dell’infanzia, i servizi socio-sanitari e per i sistemi contributivi di sostegno. Aumentando l’offerta degli asili nido di concerto con il privato e introducendo l’attività di tagesmutter, come praticato in altre città”.

    Quale lettura da del fenomeno degli stranieri in città? Le sue proposte per una loro integrazione.
    Gnassi: “L’integrazione passa per un clima di serenità e fiducia, alimentato da iniziative omogenee e non a spot. Un’analisi serena delle cose mostra che l’integrazione a Rimini è già realtà quotidiana nel lavoro, nella scuola, negli ambienti ‘normali’. La politica esaspera l’ideologia ma occorre calare anche questo argomento nell’alveo della buona amministrazione. Personalmente sono contrario ai quartieri ghetto o alle graduatorie separate e credo in una città che in ogni suo angolo offra servizi e opportunità in grado di dare risposta a chi, italiano o straniero, stia e rispetti le regole della convivenza e della civiltà”.
    Renzi: “Spesso gli immigrati tendono ad aggregarsi e vivere in uno stesso quartiere, trasformandolo, di fatto, in un ghetto, vedi il caso del Borgo Marina. Fenomeno che non facilita assolutamente l’integrazione. Per questo credo sia necessario incentivare l’apprendimento della lingua italiana, in collaborazione con le Associazioni di Volontariato e intensificare i controlli, dove necessario, per garantire il rispetto delle leggi”.

    Al primo posto del tema sicurezza metterebbe l’infiltrazione mafiosa o episodi di microcriminalità?
    Gnassi: “Una città insicura scivola su entrambi i versanti. La crisi economica (e bancaria) ha accentuato il rischio di penetrazione della criminalità organizzata ma è chiaro che l’azione di contrasto debba essere articolata complessivamente, e non solo sul fronte dell’intervento delle polizie. Sì a misure ricognitive sul passaggio di attività economiche, sì alla collaborazione tra tutte le forze di polizia a presidio del territorio, sì al rilancio di un’economia sana antidoto per respingere l’assalto della criminalità”.
    Renzi: “È dovere delle istituzioni, compreso il Comune, combattere alla radice entrambi. La microcriminalità peggiora e mette a repentaglio la vita quotidiana dei cittadini mentre le infiltrazioni mafiose avvelenano il nostro tessuto economico e il vivere civile”.

    Viabilità e parcheggi: proposte concrete.
    Gnassi: “Potenziamento del trasporto pubblico attraverso la realizzazione del Trasporto Rapido Costiero, questo toglierà dalle strade principali 25mila auto private all’anno; riqualificazione urbana delle varie frazioni da nord a sud. Il piano della sosta, già approvato, prevede che nell’arco di un quinquennio l’offerta di parcheggi venga così incrementata: i parcheggi attualmente compresi tra centro e borghi dovranno passare dagli attuali 2.270 a 5.538; venga triplicata l’odierna offerta dei parcheggi di attestazione e/o scambiatori, arrivando a 17.500 posti”.
    Renzi: “Potenziare il trasporto pubblico attuale e prevedere un collegamento su corsia protetta con le stazioni di Rimini, Riccione, Fiera, Palas e aeroporto. Parcheggi adeguati all’uscita di Rimini nord e dud; un piano parcheggi in zona ospedale; un parcheggio multipiano nell’area stazione, per aumentare l’accessibilità al centro storico”.

    Nuove povertà. Quale aiuto per le persone e i nuclei familiari italiani colpiti dalla crisi?
    Gnassi: “Il rilancio di Rimini passa da un robusto investimento sul sociale. Bisogna pensare ad una strategia comune che può tradursi anche in un pacchetto di azioni omogenee a favore di chi vive situazioni di disagio, il tutto con l’aiuto di enti, società pubbliche, società pubblico/private. Un pacchetto che preveda esenzioni dalla tassa rifiuti, l’esenzione o agevolazione dai contributi per asili, esenzione dei trasporti e anche per l’acquisto dei libri di scuola. Coinvolgimento della piccola e grande distribuzione alimentare commerciale, soggetti come Agenzia Tram, Hera e altri enti erogatori di servizi primari”.
    Renzi: “Sempre attraverso l’adozione del quoziente familiare, il quale permette di applicare tariffe più ridotte ai nuclei famigliari più numerosi, in presenza di invalidità, alla condizione lavorativa o di genitori affidatari”.

    Rispetto a città vicine, Rimini ha strutture sportive obsolete e insufficienti. Carente dunque la voce turismo sportivo, ma anche quella dei servizi per i cittadini. Cosa cambierà?
    Gnassi: “Dobbiamo riprendere i fili dell’infrastrutturazione sportiva, che non è solo lo stadio. Io mi riconosco nella pratica sportiva come elemento di socialità. Dotare ogni area del territorio comunale di spazi – pubblici e privati – per l’attività sportiva. Le docce vecchie di 30 anni che vedo ancora oggi in alcuni campi sportivi comunali sono solo una vergogna”.
    Renzi: “È mia intenzione ristrutturare lo stadio «Romeo Neri», con il sostegno del Credito Sportivo e il Palazzetto dello Sport; sostenere la crescita e lo sviluppo delle associazioni sportive dilettantistiche, attraverso il meccanismo del fund raising; destinare la zona a mare del cimitero, lato Sacramora, a Cittadella dello Sport, con piscina, campo da rugby, tennis, ecc…”.

    Le periferie chiedono più attenzione. Come gli darà una mano ora che anche i Quartieri sono stati aboliti?
    Gnassi: “Non credo all’assioma «finiti i quartieri, finita la partecipazione». È un danno ma si può porvi rimedio attraverso un nuovo ruolo della macchina comunale, aperta ai cittadini sia dal punto di vista del funzionamento e degli orari sia, soprattutto, da quello delle idee. Andando anche sul pratico, non è un mistero che mi convinca la soluzione di un bilancio comunale partecipato”.
    Renzi: “Ricevendo i cittadini io stesso e tutta la Giunta. Creando dei punti di ascolto nelle frazioni e attraverso l’utilizzo della rete web. I cittadini devono avere dei punti di riferimento e dei luoghi dove sanno di poter essere ascoltati, con l’obiettivo di stimolare una partecipazione e un senso di cittadinanza attiva”.

    Come fare in modo che l’Università non sia un peso, un corpo estraneo, ma una risorsa per la città?
    Gnassi: “L’Università è la più bella cosa capitata a Rimini negli ultimi 15 anni ma adesso, per esprimere appieno il suo potenziale, deve aprire e aprirsi alla città. Saremo soddisfatti quando l’Università di Rimini non sarà percepita solo come «una cosa degli studenti» ma un pezzo fondamentale nelle strategie di sviluppo. Il progetto dei tecnopoli è interessante però occorre non fermarsi qui. La parola chiave è: coinvolgimento. Reciproco”.
    Renzi: “L’Università è una risorsa che va potenziata legandola sempre più al territorio e alle imprese locali. In quest’ottica vedo con favore l’insediamento del tecnopolo riminese per la ricerca industriale nell’ex-macello e l’Amministrazione si adopererà per favorirlo”.

    Capodanno: resterà uno degli eventi intoccabili oppure visti gli alti costi e le polemiche che annualmente ne seguono potrà essere rivisto?
    Gnassi: “La domanda è: visto che una parte del budget annuale delle politiche turistiche va alla promozione attraverso media, ha senso che essa sia investita sul Capodanno Rai? Si parte di qui e si passa attraverso il coinvolgimento necessario dei privati. Non credo sia sostenibile una copertura totale tramite risorse pubbliche per eventi di questa portata e costo”.
    Renzi: “Ritengo che sia doveroso valutare il suo costo e come sostenerlo insieme a tutte le categorie economiche che più ne beneficiano, pensando anche alla ricerca di sponsor, nonché decidere congiuntamente se perseguire con questo evento o provare a sperimentare nuove forme di attrazioni o richiami per il periodo natalizio”.

    Marzia Caserio