Ci siamo. Il momento della verità è arrivato. Giovedì pomeriggio, il Rimini, saprà se potrà iniziare a mettere le bottiglie di champagne in frigo e dare il via così a una lunga festa per il ritorno tra i professionisti. Perché giovedì, alle 15, al “Romeo Neri” ci sarà l’Imolese, l’unica che può ancora insidiare il sogno promozione ai biancorossi. A sei gare dal «game over» la classifica parla chiaro e dice che Traini (nella foto) e compagni hanno sette punti di vantaggio. Ne consegue che vincere significherebbe volare a più dieci e chiudere a doppia mandata il primo posto. Ma basterebbe anche un pareggio, la dote in casa riminese è comunque più che buona. Il risultato che non deve uscire è il «due» perché in quel caso i rossoblù tornerebbero sotto a quattro punti di distanza, ma il problema, per il Rimini, potrebbe diventare mentale. Giocare con la paura di certo non aiuterebbe e questa squadra ha dimostrato che con la pressione addosso non riesce sempre a ottenere quello che vuole. Anche se, con quello di Mezzolara, sono diventati diciotto i risultati utili consecutivi. Volete sapere chi è stato l’ultimo avversario a battere Scotti e compagni? L’Imolese. Un girone fa. Era il 12 novembre, in panchina c’era ancora Simone Muccioli, e al termine dei novanta minuti arrivarono cinque bei schiaffi in faccia. Da lì, però, la squadra del presidente Grassi ha iniziato questa serie positiva che i tifosi sperano possa concludersi nel migliore dei modi. A proposito dei tifosi: in una gara così importante, la speranza è quella di vedere il «Romeo Neri» pieno zeppo. Ultimo, ma non ultimo, dopo l’Imolese il Rimini affronterà la Trestina (domenica 8 aprile) che sta lottando con le unghie e con i denti per non disputare i play out.
Francesco Barone