La rosa dei Malatesta e gli ex voto delle mogli dei marinai. Gli altoparlanti della Pupliphono e i capitelli del Duomo. La sigla “Alea Iacta Est” e le seppie e i sardoncini spiaggiati. La moto del mitico Renzo Pasolini e lo spartito di Amarcord. Tutto sovrastato da una frase tanto sgrammaticata che più riminese non c’è: “Vieni oltre”.
È un accumulo di segni ed elementi il manifesto balneare 2016 di Rimini che si impenna grazie ad Aldo Drudi, il designer che ha colorato e reso accattivante il mondo di leggendari piloti di motociclismo (da Doohan a Valentino Rossi, dalla Honda alla Ducati).
Con il linguaggio indie-pop del tatuaggio, il popolarissimo racing designer di Cattolica propone un’immagine contemporanea e colorata di Rimini, mixata da elementi della tradizione. “Con me, Rimini ha preso un grande rischio – ci scherza su, il 58enne creativo – . Quelli che mi han preceduto erano veri artisti. Io per una volta ho abbandonato la grafica da motomondiale per abbracciare il territorio”. Con il suo stile figurativo e fiammeggiante, Drudi fa viaggiare Rimini sulle strade dei biker e del design. “Ho scelto il linguaggio del tatuaggio – spiega ancora l’Aldo – per un linguaggio grafico moderno attraverso il quale poter unire tutti gli elementi classici e simbolici della balneazione. E poi c’è una citazione che è una firma: la moto del mitico «Paso», che simboleggia tutto il mio mondo e i miei ricordi di quando venivo a vedere Pasolini e la Mototemporada con mio babbo e mio fratello”.
Quella dell’immagine simbolo della Rimini estiva è una lunga tradizione, che affonda le radici nei lontani anni Venti del secolo scorso, grafica pubblicitaria e illustrazione liberty.
Dal 2000, l’idea è stata ripresa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rimini, in collaborazione con quello del Turismo (la galleria si può vedere sul sito di Balnea). Con l’eccezione del 2001, ogni stagione ha visto un artista cimentarsi col non facile compito di evocare l’immaginario della vacanza nella città di Fellini.
La grafica raffinata della silhouette femminile di Renè Gruau ha lasciato spazio gli affreschi digitali delle donne in movimento di Gian Luigi Toccafondo (2003); la pittura seducente di Milo Manara (2004) ha ceduto il testimonial al disegno pop di Jovanotti (2005); le atmosfere rarefatte ottenute con la tecnica mista di Luca Giovagnoli (2006) ha anticipato il richiamo tribale di Pablo Echaurren (2007); la fotografia concettuale di Marco Morosini (2008); il gioco di parole di Alessandro Bergonzoni (2009), e l’illustrazione di Francesca Guermandi (2010), che ha lasciato spazio all’aerosol art. Immagini che caratterizzano, in maniera esteticamente più o meno riuscita, la campagna turistica di Rimini, attraverso cartoline, manifesti, pubblicità e materiali di informazione. Un artistico benvenuto a chi sceglie Rimini come meta per le vacanze.
“L’interpretazione dell’immagine della città affidata ad un artista è ancora un’idea validissima – commenta lo storico del turismo, il riminese Ferruccio Farina – . Rimini vive di immagine e della percezione che il pubblico ha di essa. Ben venga, dunque, il manifesto simbolo estivo”.
Il poster balneare 2016 firmato da Drudi diventa anche una t-shirt (che imita la grana del tatuaggio): oggetto di merchandising che Rimini Reservation commercializza negli uffici Iat e in un’altra dozzina di postazioni in Riviera. Inoltre farà bella mostra di sé sulle cabine dei salvataggi, grazie alla collaborazione stretta con Piacere Spiagge Rimini.
L’opera di Drudi farà parte della collezione permanente del Museo della Città.
Paolo Guiducci