Nati per viaggiare. Per fare nuove esperienze, per conoscere culture e tradizioni diverse, per conoscere se stessi o nuovi amici. E poi ci sono i viaggi dell’immaginazione, alimentati dalle letteratura e dalla fantasia. È il tema del viaggio ad aver appassionato i 43 studenti del liceo classico “Giulio Cesare” di Rimini che hanno partecipato alla seconda edizione del premio letterario Paolo Fabbri.
Vincitori ex aequo sono risultati Sonia Palazzi Rossi e Jacopo Esposito (nella foto), entrambi della V D del liceo classico riminese per, come recita la motivazione, “originalità, pertinenza alla traccia e ricchezza di argomentazioni: uno ha voluto esplicitamente costruire la sua narrazione in termini di ‘viaggio dell’anima’, tracciando squarci narrativi molto evocativi, l’altro ha una struttura più tradizionale, che però colpisce per il taglio dato dal rapporto tra il viaggio e la natura….”.
Il premio è indetto dall’Associazione Alumni, con il patrocinio del Comune di Rimini, voluto e supportato da Domini Soso Fabbri per onorare la memoria del marito Paolo. Nato a Riccione, ex alunno del liceo classico, Paolo Fabbri, scomparso nel 2013, è stato giornalista e un noto professionista della comunicazione. La Commissione giudicatrice era composta dal presidente Mauro Miccio e da Domini Soso Fabbri, Chiara Giovannini, Giorgio Tonelli e Carlo Rufo Spina.
La consegna del premio si è svolta all’interno delle iniziative della ‘Notte nazionale del Liceo Classico’ che quest’anno ha coinvolto varie location: il teatro degli Atti, l’Arena di piazza Francesca da Rimini, il Chiostro di palazzo Gambalunga, la Domus del Chirurgo, il Lapidario del Museo della Città e la Cineteca comunale dove è stato, più volte, proiettato il cortometraggio “Voglio anche sognare” frutto di un laboratorio di cinematografia di tre mesi realizzato dal fotografo e regista Dorin Mihai insieme ai ragazzi della V B del Liceo. Il film reinterpreta il legame del giovane Fellini con Rimini e contemporaneamente promuove la città, le sue bellezze, la sua storia bimillenaria.