Sette giorni per risorgere o per scivolare all’inferno. Sette giorni per rispondere alle dure accuse del presidente Giorgio Grassi oppure per dargli ragione. Sette giorni per vivere o morire. E a guardare il calendario viene da mettersi le mani nei capelli.
Perché il Rimini è atteso da due trasferte non difficili, ma difficilissime in casa di Triestina e Pordenone, e da una gara interna con un Vicenza capace di tutto. Se poi si vanno a controllare i numeri, allora la disperazione è totale. Sabato prossimo, alle 16.30, i biancorossi, ultimi nella classifica delle partite in trasferta con appena 3 punti, se la vedranno contro la prima delle gare interne, una Triestina capace di guadagnare in casa 21 dei suoi 32 punti totali con uno score che parla di 6 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta.
Il sabato successivo, poi, saranno di scena sul campo di quella che al momento è la capolista, il Pordenone. In casa, i ramarri, hanno vinto 6 gare, ne hanno pareggiate 2 e perse altrettante, per un totale di 20 punti.
Tra le due sfide, quella di martedì (calcio d’inizio al ‘Romeo Neri’ alle 20.30) con il Vicenza che lontano dal ‘Menti’ occupa la quarta posizione grazie alle 3 vittorie e ai 4 pareggi (3 i ko). Insomma, non proprio una settimana facile. Come se non bastasse sono arrivate le parole del presidente che ha attaccato tutti.
“Chi non è da Rimini verrà mandato via. Ho visto cose che non accetto. Se fossi stato a Meda i giocatori sarebbero rientrati soli con il treno. Da adesso in avanti sono tutti sotto esame”.
Grassi ha anche attaccato Acori che, quindi, è finito sulla graticola. Anzi, i bene informati sono pronti a scommettere su un suo esonero. Intanto hanno salutato Cecconi, Serafino e Buscé mentre dalla Giana Erminio è arrivato il centrocampista classe 1994 Antonio Palma (nella foto con il DS Tamai) che dovrà dare le geometrie al gioco biancorosso..