Dici Rimini e pensi cinema. Lasciamo in pace Fellini, una volta tanto. Il recente libro di Miro Gori (Rimini nel cinema) potrebbe venirci in soccorso, ma non solo e non compiutamente. Qui il riferimento è a manifestazioni come “Riminicinema” e “Adriatico Cinema”, specie la prima ha rappresentato una tappa importante anche in ambito nazionale. Senza dimenticare le esperienze (eccellenti) di “Round”, improntate al cinema più indipendente (oggi purtroppo defunto), e quelle ancora attive come “AmarCort Film Festival” e Cartoon Club.
Insomma, siamo nel solco dei festival, delle feste e delle manifestazioni sul cinema e di cinema. Ed è in questo ambito che si inserisce “La settima arte”, la tre giorni ideata da Confindutria Romagna, Khairos Srl e Università di Bologna, in programma dal 3 al 5 maggio ma che si inserisce nel calendario degli eventi di “Verso il 2020: 100 anni di Fellini”. Anzi, “è una preview di ciò che dovrà accadere in città con quell’anniversario” assicura il sindaco Andrea Gnassi.
“La settima arte” non è un festival, nel senso più tradizionale del cinema, ma una festa che sin dal sottotitolo dichiara il suo ambito: “Cinema e Industria”. E che nessuno si scandalizzi del binomio che la manifestazione intende “proiettare”. “E’ una manifestazione culturale e corale. – prova a spiegarne il senso Elena Zanni, direttrice di Khairos – Presentazione di libri, masterclass, conferenze e naturalmente proiezioni di film. Un’iniziativa che apre la città e con uno sguardo internazionale”. Un esempio? La mostra “David Linch. Dreams. A tribute to Fellini”, in anteprima per l’Italia, dopo il grande successo ottenuto in Svizzera.
Tra gli organizzatori c’è l’Università. Perché? “La terza missione dell’ateneo è fare cultura al di fuori delle mure dell’università stessa. – è Roy Menarini a parlare, e ne ha tute le ragioni, lui docente di Cinema e Industria culturale al Campus di Rimini – Già lo facciamo con il corso monografico su Fellini, l’annuale convegno felliniano con la Cineteca e altre iniziative con il Cinema Fulgor. La settima arte è un’altra iniziativa ottima per la crescita culturale del territorio”. Rimini come punto di incontro tra cinema e industria? “Credo che oggi non ci sia in Italia una città più adatta di Rimini a ospitare una festa del cinema che è una festa del fare cinema. – non ha dubbi il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – La pellicola intesa come opera d’ingegno collettivo e non solo come intuizione superomistica del genio.
E’ in perfetta sintonia questa inedita, bellissima, iniziativa con gli investimenti che Rimini sta facendo sui contenitori culturali e in particolare sull’eredità geniale di Federico Fellini”. “Questa tre gironi sarà l’occasione per confrontarsi e fare cultura. – rilancia Paolo Maggioli, presidente di Confindustria Romagna – Il tutto mettendo al centro le persone e le professionalità che andremo a premiare con il riconoscimento di Confindustria romagna a chi si è distinto per il lavoro svolto nella filiera”. Tra le tante iniziative previste da “La settima arte” c’è infatti anche il Premio di Confindustria Romagna “Cinema e Industria”, che sarà attribuito alle figure che si sono distinte nell’universo delle professioni che caratterizzano il settore.