I vescovi dell’Emilia Romagna in “Visita ad limina” Intervista a monsignor Nicolò Anselmi a pochi giorni dall’incontro con Papa Francesco. “Un aiuto a riscoprirci”
Vescovo di Rimini Nicolò Anselmi, insieme ad altri tredici vescovi dell’Emilia Romagna, guidati dal presidente della Conferenza episcopale regionale, l’arcivescovo monsignor Giacomo Morandi, dal 26 febbraio al 2 marzo compirà a Roma la visita ad limina apostolorum, cioè alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo.
Il pellegrinaggio dei vescovi latini è un’usanza antichissima, già attestata nell’ottavo secolo e codificata successivamente: sarebbe statuito ogni cinque anni, ma nel caso della Regione ecclesiastica emiliano-romagnola il precedente risale a undici anni fa (3-8 febbraio 2013), quando Benedetto XVI accolse i vescovi dell’Emilia-Romagna guidati dal cardinale Carlo Caffarra, e mons. Mariano De Nicolò era a servizio della Diocesi di Rimini.
Il programma della Visita è intenso.
Il primo giorno, lunedì 26 febbraio, dopo la Messa celebrata alle 7.15 nella Basilica di San Pietro, i vescovi saranno in udienza con Papa Francesco, mentre nel pomeriggio incontreranno il Dicastero per la Comunicazione. Martedì 27 febbraio sono in programma gli incontri ai Dicasteri per i Vescovi, per la Dottrina della Fede, delle Cause dei Santi, nonché alla Segreteria di Stato e Sezione Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali e alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
Mercoledì i vescovi della regione, con la partecipazione del laicato e del clero delle loro Diocesi, saranno all’Udienza generale del Papa in piazza San Pietro; al pomeriggio concelebreranno la Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il 29 febbraio, dopo la Messa mattutina in Santa Maria Maggiore, i presuli saranno ricevuti al Dicastero per la Cultura e l’Educazione e successivamente da quello per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; al pomeriggio, invece, sono in calendario gli incontri con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e con quello per i Laici, la Famiglia e la Vita.
Venerdì 1° marzo la visita sarà completata dalle tappe agli ultimi tre Dicasteri: per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, per l’Evangelizzazione (Prima Sezione) e per il Clero; l’Eucarestia vespertina è prevista nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.
La visita ad limina si concluderà sabato 2 marzo in mattinata, quando i vescovi dell’Emilia-Romagna saranno ricevuti dalla Segreteria generale per il Sinodo.
Vescovo Nicolò, cosa rappresenta la Visita ad limina per la Diocesi di Rimini?
“La visita al soglio di San Pietro è un dovere a cui ogni Vescovo deve attenersi per presentare una sorta di resoconto del suo servizio episcopale in diocesi.
Personalmente parlerò del primo anno vissuto a Rimini ma nel documento preparato assieme a sacerdoti, uffici di curia e vicario generale in realtà presentiamo ciò che è accaduto negli ultimi dieci anni, perché a causa del Covid e di altri problemi questa
visita ad limina che era in programma nel 2018 è stata rinviata.
Penso sia una grande occasione per la nostra comunità cristiana e per me stesso di rileggere lo stato della nostra diocesi e anche per ricevere consigli e indirizzi da parte di chi ha una visione della Chiesa universale più ampia della mia e della nostra”.
Quali saranno secondo Lei i temi principali che Papa Francesco metterà sul tavolo?”
“Al Papa sta sicuramente a cuore il tema della sinodalità: il Pontefice ci chiede di lavorare insieme e con i laici, di esercitare corresponsabilità in vista della missione.
Vorrà avere notizie sullo stato di salute di questo cammino sinodale nelle diocesi e legato al sinodo lo slancio missionario, la possibilità cioè di annunciare il Vangelo in ogni ambiente in ogni situazione. Penso sia questo l’argomento centrale.
Ma sarà anche un’occasione preziosa di stare insieme come vescovi dell’Emilia Romagna: ci incontriamo ogni 45 giorni e viviamo gli esercizi spirituali, penso sia importante che anche i vescovi diano un esempio di stile sinodale a cui il Papa ci chiama tutti”.
Mercoledì 28 febbraio tutti i laici sono invitati a partecipare con i vescovi alla udienza generale del Papa. Perché venire a Roma?
“Abbiamo pensato di invitare i laici all’udienza generale in piazza San Pietro, quale testimonianza di vicinanza al Papa e motivo di incoraggiamento per lui e per noi.
Sui media tante volte il Papa è non compreso, e anche frange della comunità cristiana lo criticano apertamente; questa visita vuole essere un abbraccio caloroso per sostenere Papa Francesco e fargli sentire tutto il nostro affetto”.
Cosa le ha fatto scoprire questa visita ad limina della Diocesi di Rimini?
“I documenti da presentare alle varie Congregazioni mi ha fatto apprezzare una volta di più la vivacità della nostra chiesa riminese. Vorrei ringraziare sacerdoti, aggregazioni laicali, movimenti religiosi, parrocchie, ogni singolo fedele per la passione che in questi mesi ho visto sorgere in tanti incontri, in tante iniziative.
Chiederò a tutti di camminare sempre più insieme. La visita ad limina stessa dice: «nel bel mezzo del cammino sinodale in vista della missionarietà».
Chiedo a tutti il massimo impegno per fare le cose insieme, anche se questo stile può apparentemente causare dei rallentamenti o far rinunciare a qualche progetto che abbiamo in testa: sono sicuro che lo Spirito Santo renderà profonde e belle tutte le cose nate e attraversate da questo spirito di profonda unità”.