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Rimini, è ora… Di ripartire!

Martedì 28 luglio.

Giorno di chiusura de ilPonte prima delle ferie estive.

Titolo dell’articolo sul Rimini calcio: Il colpo di scena è dietro l’angolo. Perché la sensazione era che potesse accadere qualcosa di importante nel giro di qualche ora. Soprattutto dal punto di vista tecnico e societario.

L’addio di Pelliccioni e Paesani. E qualcosa è accaduta, eccome se è accaduta! Il primo colpo di scena è arrivato da Alfio Pelliccioni, quello che doveva essere il Direttore Sportivo della rinascita. Durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo organigramma, l’ex uomo mercato del Cesena era stato lasciato in platea. “Semplici motivi burocratici” aveva detto il presidente Alfredo Rota. In realtà già all’epoca gli scricchiolii erano belli forti.

La mancanza di un budget importante per una città come Rimini ha fatto prendere a Pelliccioni l’amara decisione di lasciare la barca sulla quale era appena salito.

La notizia ha subito fatto il giro della città, tanto che dopo poche ore, il numero uno biancorosso, ha fatto un comunicato.

“In qualità di proprietario del Rimini FC voglio fare chiarezza su quanto letto e sentito in questi giorni. Ho percepito (e spero di sbagliarmi) la volontà di qualcuno di destabilizzare l’ambiente e denigrare il lavoro fin qui fatto tramite bugie e falsità. Questo non mi sta bene! Le dimissioni dell’ormai ex Direttore Sportivo Alfio Pelliccioni non sono state causate da trattative in corso, ma sono dovute esclusivamente ad una diversa visione dei programmi societari, condizionata certamente dal difficile momento economico che tutto il mondo sta attraversando a causa del Covid: un’attenta e ponderata analisi, ha portato la società allo sviluppo di un altro progetto”.

Come se non bastasse da lì a poche ore è arrivato un altro passo indietro. A farlo, questa volta, è stato Lucio Paesani che fino all’ultimo ha tentato di trovare una strada comune con Rota che, però, alla fine ha deciso, almeno per il momento, di incamminarsi da solo.

Il ritorno di Tamai e Mastronicola. Quando i tifosi biancorossi erano pronti a stracciarsi le vesti, ecco l’annuncio a sorpresa.

“Il Rimini calcio rende noto di aver raggiunto un accordo con il signor Pietro Tamai e il signor Alessandro Mastronicola. Il primo ricoprirà il ruolo di Direttore Sportivo, il secondo quello di allenatore”. Un colpo di scena che ha spiazzato tutti.

Soprattutto la Savignanese, dove Mastronicola stava portando avanti un progetto per la stagione a venire. Tanto che dalla società del Rubicone è arrivato un attacco pesantissimo che, però, i biancorossi hanno respinto.

“È accaduto tutto velocemente – sottolinea Tamai con il braccio destro al collo per un incidente domestico – Sono stato contattato e in pochi minuti abbiamo trovato l’accordo e il giorno dopo ho subito telefonato a Mastronicola che mi ha dato la sua disponibilità. Con Alessandro ci siamo messi subito al lavoro per cercare di individuare già alcuni profili che potrebbero fare al caso nostro. Soprattutto abbiamo lavorato sugli under, che per la serie D sono la cosa più importante. Poi, di giocatori importanti ce ne sono ancora tanti in giro, abbiamo messo giù una bozza. Il problema, secondo me, è un altro: a Rimini non ci sono le strutture e senza di quelle non si va molto lontano”.

Poi è stata la volta dell’ex difensore, primo allenatore dell’era Giorgio Grassi che portò il Rimini dall’Eccellenza alla Serie D per poi non essere riconfermato in estate.

“Io arrivo sereno. Sereno di quello che so fare: sono abbastanza sicuro dei miei mezzi, poi chiaramente sarà il campo a decretare il voto finale. È chiaro che l’importanza di allenare il Rimini è molto grande. È diventata una piazza difficile, lo è sempre stata, ma in questi anni lo è diventata ancora di più per le vicende di campo e di società. Non mi preoccupa, altrimenti non avrei accettato. A me piacciono queste sfide complicate: le ritengo passaggi fondamentali per la carriera di un allenatore. Io sono pronto. L’obiettivo? Una società come il Rimini non può nascondersi: faremo di tutto per riconquistare i nostri tifosi.

Chi mi conosce sa che di promesse non ne ho mai fatte: l’unica cosa che mi sento di dire, perché sono un tifoso del Rimini anche io, è che chi verrà come giocatore deve essere perché vuole il Rimini e non perché il Rimini vuole lui. Quando sono arrivato qui io volevo il Rimini e vincere con il Rimini”.

L’ultimo pensiero è ancora di Tamai.

“In questi giorni sto percependo tanto disfattismo.

Cerchiamo di riportare un sorriso e vedere anche un piccolo lato positivo. So che tutta la città è scontenta di queste montagne russe che si sono create già da un po’ di tempo. Lasciamoci tutto alle spalle, anche se non è facile, lo capisco, e riprendiamo per mano la Rimini calcio”.