Male. Malissimo. Non tanto per la sconfitta di Gubbio, la terza consecutiva del Rimini in trasferta dopo quelle di Salò e Imola, ma per l’atteggiamento messo in campo. Soprattutto nel secondo tempo. Una squadra presuntuosa, con poche idee e con poco agonismo si è fatta asfaltare da quella umbra che, a dire il vero, ha concretizzato tutto quello che le è capitato: tre azioni, tre gol.
A fine partita Leonardo Acori non è stato proprio tenero con i suoi: “Con questo atteggiamento non andremo lontano. Dopo il rigore del 2-0 per noi è finita la partita, invece bisogna crederci sempre. Fino alla fine”. Una sconfitta che fa piombare i biancorossi al quart’ultimo posto con appena 8 punti in classifica, solo tre in più dall’ultima posizione occupata in questo momento dal Renate. A fine gara i tifosi hanno voluto scambiare quattro chiacchiere con i giocatori che hanno chiesto scusa per la prestazione. E a proposito dei giocatori. Le porte dello spogliatoio negli ultimi giorni hanno fatto passare qualche spiffero. Sembra che ci siano diversi malumori che abbiano portato addirittura a una spaccatura. Se fosse vero ci sarebbe di che preoccuparsi perché questo è un campionato difficilissimo dove l’unione di intenti spesso risulta decisiva.
Ecco perché è importante che Acori sistemi, eventualmente, subito le cose. Intanto lunedì scorso ha cancellato il turno di riposo e ha richiamato tutti sull’attenti. Anche perché domenica, al ‘Romeo Neri’ arriva la capolista: la Fermana. I marchigiani hanno 20 punti in classifica, di questi, però, solo sette sono arrivati lontano da casa grazie a due vittorie e a un pareggio (due le sconfitte).