Punto guadagnato. Il pareggio interno contro un Frosinone in emergenza (dieci giocatori assenti) è comunque un punto importante per il Rimini, sia perché rimane immutata la distanza (8 punti) dal Brescia e, quindi, dai play-off, sia perché mantiene aperta la serie di partite positive (6), sia perché in altri frangenti del campionato difficilmente questa partita si sarebbe riusciti a raddrizzarla.
Già perché la formazione ospite, completamente votata al sacrificio, ha presidiato con grande applicazione il campo, lasciando ben pochi spazi ai biancorossi e trovando un alleato insperato nell’intenso vento che ha contribuito a spezzare le trame offensive dei padroni di casa. Nel finale si è, poi, materializzata l’intuizione di mago Acori, che ha saputo tirare fuori dal cilindro l’uomo giusto al momento giusto, e ha permesso a Porchia di trovare l’indispensabile tocco da artista, su calcio di punizione, riportando colore sulla sbiadita tavolozza riminese.
Bisogna ammettere che, vento o non vento, l’ultimo Rimini visto all’opera è sembrato meno efficace di quello capace di ottenere 5 vittorie consecutive, soprattutto a livello di concentrazione, come dimostra il gol subito ingenuamente da parte di Margiotta, a difesa schierata. In alcuni periodi della gara, si è palesata una scarsa dinamicità che ha reso troppo prevedibile il gioco di Ricchiuti e compagni, specie in fase offensiva, dove si sono resi meno pericolosi del solito.
L’esperimento del tridente (Greco-Vantaggiato-Ricchiuti) non ha convinto del tutto (soprattutto con Vantaggiato decentrato a sinistra), anche se merita di essere replicato, fermo restando che la formazione biancorossa appare maggiormente equilibrata con una punta centrale, un compagno di reparto a supporto e due tornanti di ruolo sulle fasce.
Il pronto riscatto è, in ogni caso, a portata di mano. Nuovo appuntamento al “Neri” (ore 16), dove sono in palio tre punti pesanti, contro una delle pretendenti al salto di categoria qual è il Chievo. Dodici punti in più del Rimini, il miglior attacco della serie B (52 reti all’attivo), 9 vittorie fuori casa su 14 gare e due sole sconfitte, 10 risultati utili consecutivi (ultimo ko il 15 dicembre: questo il curriculum dei veronesi.
Pur venendo da due pareggi (Avellino e Lecce), sotto la guida del volitivo Iachini i clivensi continuano a dare spettacolo, grazie, soprattutto, alle prodezze di Pellissier (13 gol), ma con ben altri tredici uomini andati sinora a segno. Non saranno della partita Italiano e Maldonado, espulsi nel convulso finale dell’incontro con i salentini. Nel primo tempo della gara d’andata, i biancorossi accarezzarono per un attimo la possibilità di sbancare Verona, dopo la doppia segnatura di Jeda, che aveva ribaltato il vantaggio di Marcolini; lo sfortunato autogol di Porchia sancì, poi, il definitivo 2-2.
Roberto Baietti