Un gruppo di cinque giovani riminesi, dai 20 ai 24 anni, alla fine dell’estate si è posto una domanda che ci facciamo un po’ tutti: come riuscire a rendere il mondo un posto migliore? Una domanda semplice, oltre la quale, però, quasi nessuno riesce ad andare.
Loro, invece, nel loro piccolo hanno saputo concretizzare questa volontà coinvolgendo un insieme di persone che si prendesse cura del nostro territorio in maniera costante. Nasce così il gruppo La Nuova Era: lo si trova sui social network, e ognuno di noi può partecipare attivamente alle belle iniziative che propone. L’obiettivo? Ripulire il mondo, ma letteralmente. Questi ragazzi hanno iniziato alla fine di agosto ripulendo le spiagge di Rimini armati di retini, guanti e sacchetti, poi sono passati ai parchi. E hanno sempre più idee per il futuro.
Ragazzi, raccontateci. Quando e come è nato il gruppo?
“Alla fine di agosto, un po’ per scherzo, abbiamo voluto sperimentare quanta spazzatura si potesse trovare sulla battigia della spiaggia di Rimini. Così un martedì mattina (giorno di pausa e di ferie dal lavoro) abbiamo percorso la battigia dal bagno 100 al bagno 1 armati di retini. Siamo rimasti molto sorpresi dalla quantità di immondizia che eravamo stati in grado di raccogliere nonostante fosse ancora alta stagione e ci fosse ancora la gestione dei bagnini. Abbiamo pubblicato foto e video sui social e abbiamo riscontrato un grande interesse, molte persone volevano partecipare attivamente, perciò abbiamo deciso di creare un piccolo gruppo di volontari. Inizialmente eravamo solo amici e conoscenti, mentre adesso coinvolgiamo chiunque voglia partecipare, creando anche nuove amicizie. Siamo partiti in cinque e ora siamo una trentina”.
Chi sono gli organizzatori?
“Siamo in cinque ad aver fondato il gruppo: Arianna, Elena, Giacomo, Jacopo e Simone. Ora organizziamo e gestiamo tutti gli incontri”.
Come vengono organizzati gli incontri?
“Ci stiamo impegnando a rispettare, con costanza, il primo dei nostri obiettivi: l’‘agire’. Pertanto una volta a settimana organizziamo queste iniziative di raccolta; le facciamo principalmente la domenica mattina perché, essendo studenti fuori sede e lavoratori, la domenica è l’unico giorno in cui ci ritroviamo tutti a Rimini”.
Quante volte vi incontrate, e cosa fate nello specifico?
“Decidiamo un giorno alla settimana (generalmente la domenica) e un luogo: siamo partiti dalla spiaggia e adesso ci impegniamo nei parchi pubblici, terminato il parco attuale (Parco della Cava) ne abbiamo già in mente altri”.
Come si può prendere parte alle vostre iniziative?
“Ogni volta rendiamo pubblico sui social l’incontro settimanale con tanto di data, orario, luogo e materiale consigliato da portare con sé. Questo avviene sia su Instagram che su Facebook. Chiunque può vedere il post o la storia e se è interessato può farsi trovare direttamente al momento della raccolta. Non è necessario avvisare”.
Ricordate un episodio particolare che vi è successo?
“Un episodio divertente è stato durante la seconda raccolta al mare. Stavamo camminando con i nostri retini sulla battigia quando siamo passati affianco a un gruppo di persone anziane che faceva acqua-gym. Ad un certo punto, quando la signora che gestiva il gruppo ci ha notato, e ha evidentemente capito che non eravamo dei bagnini, ha subito interrotto la musica e a gran voce nel microfono che aveva a disposizione ha incoraggiato tutti i presenti a battere le mani per noi e a congratularsi. È stato molto divertente assistere a questa scena, forse anche un po’ imbarazzante da parte nostra”.
Progetti per il futuro?
“Il nostro obiettivo principale e anche il motivo per il quale abbiamo deciso di fondare il gruppo rimane quello di rendere il mondo (in particolare la nostra città) un po’ migliore di come lo abbiamo trovato. Come dice il detto: ‘Da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano’! Cerchiamo dunque di rendere pubblico tutto quello che facciamo affinché le persone lo sappiano, e quelle più impavide… possono tranquillamente scriverci e unirsi a noi!
Abbiamo comunque proposte da parte di enti nazionali come la Caritas, che ci ha richiesto una collaborazione in occasione di una giornata dedicata all’ambiente la prossima primavera, oppure da gruppi scout che ci chiedono di assistere agli incontri ma anche di lavorare concretamente, e quindi raccogliere con noi la spazzatura, oppure di insegnare una serie di accorgimenti sulla raccolta differenziata e l’educazione ambientale. Insomma, cerchiamo di fare la differenza, tutti insieme”.
Marianna Vitale