È unanimemente considerato il più importante Festival internazionale del cinema per ragazzi. È il “Giffoni Film Festival” che si è tenuto dal 14 al 24 luglio. 168 le opere quest’anno in programma, provenienti da tutto il mondo. Tema della 42esima edizione: la felicità. Onore al comune di Giffoni Valle Piana e a chi ha inventato questo appuntamento cinematografico, definito 30 anni fa dal grande regista, maestro della nouvelle vague, Francois Truffaut : “Di tutti i festival, il più necessario”. Del resto, pur nella crisi, il cinema resta uno degli spettacoli più largamente seguiti dal pubblico e dalla stampa. E il cinema per ragazzi, per l’investimento sulle nuove generazioni che richiede, per i valori che esprime, è un vero sismografo del cambiamento dei tempi e delle pedagogie educative. Ma, con tutto il rispetto per “Giffoni”, Rimini è arrivata prima (poi, al solito, si è persa per strada).
Risale infatti ben al 1962 la prima (e ultima) rassegna internazionale del film di animazione che si tenne al cinema-teatro Novelli. Collegata con Annecy, deliziosa cittadina francese, la rassegna portò per la prima volta in Italia capolavori misconosciuti, compreso il canadese Norman Mc Laren. Qualche “pataca” romagnolo, purtroppo sempre presente anche nei posti che contano, parlò di “festival dei bambocci”. E così non se ne fece più nulla. Ritentò la sorte, qualche anno dopo, nel 1966 (cioè 46 anni fa, sempre prima di Giffoni) il gruppo del “Cineforum di Rimini”, animato dal sempre giovane Isidoro Lanari. Con qualche funzionario amico dell’Azienda di Soggiorno e la collaborazione della “Mostra del Cinema di Venezia” nacque la “Rassegna Cinema Gioventù”. Programmata a metà luglio, la prima Rassegna per una settimana portò al Novelli molti film inediti per ragazzi e di animazione realizzati nei paesi dell’Est (traduzione simultanea al microfono) con tavole rotonde, incontri, mostre di materiali ed una pubblicazione monografica.
Fu un successo di pubblico (a ingresso gratuito) e di critica. L’anno dopo, il 1967, rassegna monografica dedicata alla Gran Bretagna con mini-star come i coniugi Halas e Batchelor, all’epoca i maggiori autori inglesi di film di animazione. Il 1968 portò a Rimini i film per ragazzi della Cecoslovacchia. In programma, fra l’altro il primo film di Milos Forman e l’anteprima de Il dirigibile rubato di Karel Zeman. Rimini entrò nelle cronache mondane del cinema con la presenza di Alida Valli e Folco Lulli ma raccolse anche i complimenti del critico cinematografico Ugo Casiraghi. Fra le curiosità: una dotta riflessione del critico Ernesto Guido Laura sui cortometraggi dedicati alle marionette cecoslovacche. Purtroppo, un mese dopo gli applausi e i fasti riminesi, Praga si ritrovò invasa dai carri armati russi.
Il 1969 portò a Rimini la Francia con l’anteprima del primo cartone animato dedicato ad Asterix. La manifestazione tuttavia calò di tono anche per il forzato trasferimento a Miramare, a causa dei lavori di ristrutturazione del Novelli. Il 1970 avrebbe dovuto portare a Rimini il cinema per ragazzi dell’Unione Sovietica. Visti anche i “chiari di luna” internazionali, i sovietici avevano aderito entusiasticamente, offrendo un programma inedito di pellicole dedicate al mondo giovanile.
Ma l’inagibilità del Novelli indusse l’Azienda di Soggiorno a sospendere la manifestazione, in attesa di tempi migliori (che evidentemente non arrivarono mai più). Nello stesso anno, in una piccola città della provincia di Salerno, davanti a qualche centinaio di spettatori, sempre a metà luglio, nasceva il Giffoni Film Festival, a ricordarci che ogni spazio che si rende libero viene prontamente riempito da altri, sicuramente più bravi (o più furbi). A quel punto, riproporre Rimini con il vecchio logo non aveva più senso. E siamo alla nota questione: in questo come in altri casi, i riminesi hanno dimostrato buone intuizioni, ma spesso faticano a svilupparle e a dar loro le gambe per crescere. I festival di cinema che successivamente sono nati a Rimini non hanno infatti più avuto le caratteristiche di originalità, curiosità e interesse che poteva avere la “Rassegna cinema-gioventù” realizzata al Novelli. Come anni fa, intelligentemente ha scritto l’amico Isidoro Lanari, sempre su queste colonne: “Noi, con Gozzano, sospiriamo ancora su ciò che poteva essere e non è stato”.
Giorgio Tonelli