La premessa, mai come questa volta, è doverosa. Al momento di andare in stampa, infatti, martedì 19 maggio, alle 17.30, il Consiglio Federale della FIGC deve ancora andare in scena. Un’assemblea che, ricordiamolo, dovrebbe completamente cambiare lo status del calcio italiano. Soprattutto quello della Serie C.
I possibili scenari
Anticipare, però, i contenuti non è possibile perché in queste ultime settimane si sono avuti diversi colpi di scena che potrebbero essere confermati dall’assise romana. Gran parte del Consiglio, come è di consueto, sarà dedicato alla Serie A e nello specifico alla data della possibile ripartenza e alla costruzione di un piano B a base di play off Scudetto e play out per designare le retrocesse. Se si dovesse decidere di giocarsi tutto con play off e play out, è certo che il discorso si allargherà anche alla Serie B e, possibile, ma non scontato, alla Serie C, in quanto Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, intende considerare i campionati professionistici tutti sullo stesso piano, anche quello della LegaPro. Il Consiglio Federale, che al 99 per cento dirà la parola fine sui campionati dillettantistici, quindi quelli dalla Serie D alla Terza categoria, potrebbe, però, accettare anche la richiesta già deliberata dalla LegaPro, ossia la chiusura anticipata del campionato. Al massimo potrebbe dire sì anche alla promozione delle tre squadre che al momento della sospensione guidavano i rispettivi gironi. E quindi Monza, Vicenza e Reggina. Quello che il Consiglio dovrebbe bocciare è il blocco delle retrocessioni. In fondo, l’intenzione di Gravina, ora che l’articolo 211-bis del Decreto Rilancio gli dà carta bianca, è quella di rimodellare il sistema calcio. A partire proprio dal numero dei club professionistici.
Cosa accadrà al Rimini?
Se questo dovesse avvenire, come detto anche nello scorso numero, il Rimini sarebbe retrocesso in serie D a causa di un coefficiente negativo con il Fano.
Un’ipotesi che il presidente Giorgio Grassi, a meno di 24 ore dal Consiglio, non vuole prendere in considerazione.
“Sinceramente sono molto sereno. conferma il numero uno biancorosso – finire retrocessi quando mancano ancora dodici partite al termine è come cadesse una mannaia senza scampo e sarebbe una decisione molto sofferta, immagino, però, che le nove società retrocesse d’ufficio potrebbero sentirsi danneggiate e promuovere una class action”.
In realtà, c’è un’altra ipotesi ben più possibilista. Se il Consiglio Federale votasse davvero per un campionato di Serie C rinnovato, è probabilissimo che tutte le squadre che chiederanno l’iscrizione alla prossima stagione sportiva, vengano passate ai raggi x per evitare situazioni imbarazzanti come tante ne sono accadute in questi anni. Una delle pietre fondamentali sarà certamente la salute dei conti e qui il Rimini può dormire sogni tranquilli. Tradotto, in termini più semplici: i biancorossi, se dovessero retrocedere, rientreranno in Serie C dalla porta di servizio.
La vittoria di Grassi
Nel frattempo, il presidente del Rimini, ha già ottenuto una prima grande vittoria: la cassa integrazione per i giocatori e l’eliminazione dell’Irap per le società. Qui, però, occorre fare un passo indietro. Da quando Grassi è arrivato nel mondo dei professionisti ha fatto sua la battaglia del rinnovamento: “Questo tipo di calcio, con questi costi, con queste spese e con questi contributi non è più accettabile. Rischia l’implosione da un momento all’altro”. Da qui l’idea di proporre la cassa integrazione. Cosa che all’interno della LegaPro ha sollevato risolini e battutine da parte degli altri presidenti. Alla fine, però, a vincere è stato proprio il patron biancorosso. “Sono molto felice per il provvedimento preso dal Governo perché risolve molti problemi alle società più fragili e toglie gli alibi affinché siano riconosciuti ai giocatori quello che meritano.
Soddisfazioni personali? No, ho solo aperto il dibattito e il Governo mi ha preso sul serio”.
Fronte squadra
Proprio perché certo della partecipazione al prossimo campionato di Serie C, Grassi ha già confermato per la stagione 2020-2021 Ivano Pastore come Direttore Sportivo.
L’uomo mercato biancorosso ha la situazione molto chiara: l’obiettivo è quello di dare continuità al gruppo, con Giovanni Colella ancora in panchina. Del resto, il tecnico, ha sempre detto che con quei giocatori, se fosse partito dall’inizio, sarebbero arrivati risultati ben diversi.