Dal primo novembre 1943 al quattro gennaio 1945, 388 bombardamenti aereo navali su Rimini provocarono la distruzione quasi totale della città. A breve le generazioni che hanno vissuto quella tremenda esperienza non saranno più tra noi, chi rimane avrà l’onere di tramandare questa importante memoria.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha come principale valore statutario quello di tutelare coloro i quali sono stati vittime di questa tremenda guerra, che ha trasformato il nostro Paese in un enorme campo di battaglia. Quotidianamente si impegna in attività di comunicazione e sensibilizzazione nelle scuole e a favore della collettività tutta.
Per la città di Rimini, sede di una delle sue sezioni più attive a livello nazionale, ha pensato ad un progetto specifico: Rimini bombardata vuole mappare i luoghi simbolo dei bombardamenti all’interno del circuito cittadino, creando un vero e proprio percorso, ma anche offrire la possibilità di travalicare i confini fisici per una conoscenza e fruizione on line attraverso un sito internet.
Rimini bombardata è un progetto complesso e articolato, che ha ricevuto anche il sostegno della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della legge per la Valorizzazione della Memoria del Novecento. Storia, memoria e multimedialità sono le tre parole chiave di questo progetto che vede la collaborazione del Comune e delle sue istituzioni.
“Il nostro obiettivo è formare nelle giovani generazioni una cultura di Pace, che deve trovare le sue radici nella Memoria della II guerra Mondiale. Per Rimini questo significa recuperare e trasmettere il ricordo di quelli che furono i 388 bombardamenti aereo navali che colpirono la città, riducendola in un cumulo di macerie. Per questo chiediamo la collaborazione di coloro che ancora oggi ricordano quei tragici accadimenti e vogliono mettere a disposizione delle generazioni future la loro testimonianza”, spiega la Presidente regionale Emilia Romagna e Presidente provinciale della Sezione di Rimini Maria Luisa Cenci.
E prosegue: “Generazioni di storici e divulgatori, tra i quali Amedeo Montemaggi e Bruno Ghigi, hanno permesso, grazie ai loro studi e ricerche, che questa sciagura fosse tramandata attraverso i libri. Oggi è indispensabile che queste conoscenze siano raccolte nei nuovi contenitori multimediali e rese fruibili alle giovani generazioni”.
Un appello dunque a quei riminesi che ancora ricordano i tragici accadimenti perché si rendano disponibili a raccontare, a ricordare. Interviste e testimonianze saranno raccolte e prodotte a cura del Gruppo Icaro e fruibili poi on line grazie alla concezione multimediale anche dei segni urbani che tracceranno il percorso cittadino.
Chi volesse partecipare può contattare l’Associazione Nazionale Vittime Civili telefonando allo 0541 780314 (dal lunedì al venerdì) o scrivendo a info@anvcgrimini.it, indicando i luoghi di Rimini in cui si trovava durante i bombardamenti.