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“Rimini al centro del… Campus”

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La presentazione delle nuove aule della cittadella universitaria, la situazione del Campus riminese e il bilancio sociale con tanto di programmazione per i prossimi 20 anni. Rimini è stata protagonista di un’intensa giornata «universitaria» accogliendo il Magni co Rettore Francesco Ubertini, il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e Angelo Paletta, Delegato al bilancio, piani cazione e responsabilità dell’ateneo. A fare gli onori di casa, il sindaco Andrea Gnassi. L’inaugurazione. Sono state quattro le aule inaugurate, tutte al piano terra, nel nuovo immobile chiamato Alberti 2.7 e interamente destinato alla didattica. Disposto su due livelli, copre circa 1.740 metri quadrati; le due aule al primo piano saranno disponibili a partire dal prossimo anno accademico. A pieno regime la nuova struttura potrà ospitare complessivamente circa 800 persone.

La carica dei 5mila. È stata poi la volta dei numeri. I Campus della Romagna dell’Alma Mater ospitano circa 19mila studenti (3mila fuori sede e più di 500 internazionali) e oltre 700 professori e ricercatori, impegnati in 68 corsi di laurea, tra triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico. Quattro le realtà: Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena, per le quali l’Ateneo ha messo in campo un programma di investimenti edilizi da 270 milioni in 5 anni. Rimini ospita circa cinquemila studenti provenienti da 77 paesi del mondo, con una percentuale di giovani provenienti da fuori provincia intorno al 50%. La presenza di studenti internazionali ha superato l’11%, con la Cina primo paese di provenienza. Circa 150 i professori incardinati nel polo riminese.

Il bilancio sociale. Durante la giornata c’è stata l’occasione anche per la presentazione del bilancio sociale che “evidenzia una rendicontazione sempre più attenta ai temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In particolare, negli ultimi anni l’Università di Bologna si è impegnata per allineare sempre di più le proprie attività ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite” ha sottolineato il dottor Angelo Paletta. Si è, invece, so ermato su quanto accadrà nei prossimi anni il Magni co Rettore che ha sottolineato come “tutto verterà non tanto sulla quantità, perché i nostri numeri sono tali da non avere possibilità di grosse crescite, ma sulla qualità dell’attività che facciamo, sulla capacità di integrare maggiormente didattica e ricerca, sulla capacità di proporre un’o erta formativa nuova, a passo con i tempi integrata con le vocazioni del territorio”.

Francesco Barone