Cinque marzo 1997. A Rimini, un gruppo di nove soci fondatori, apre la sede dell’Associazione Italiana Contro Leucemie-Linfomi e Mieloma. Le cose da fare sono tante, ma le forze sono poche. E così il primo obiettivo è quello di cercare di ampliare il più possibile il gruppo di volontari. Mese dopo mese, anno dopo anno, Rimini Ail cresce nei numeri e nei progetti. Lo fa di pari passo con il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale ‘Infermi’, fino a diventare un punto di riferimento per le tante famiglie che scelgono Rimini per curare i loro bimbi.
Pochi giorni fa, l’intera associazione, si è ritrovata a tavola per festeggiare i suoi primi 25 anni di vita. “In realtà – sottolinea il presidente Edoardo Pinto – la festa doveva esserci lo scorso 5 marzo, però in quel periodo era ancora sconsigliabile l’aggregazione di tante persone causa Covid e così abbiamo deciso di rimandarla a ottobre. Abbiamo realizzato anche una brochure su questi primi cinque lustri di vita inserendo qualche numero: dai 70 soci agli oltre 150 volontari che si sono succeduti e dei quali conservo un grande ricordo perché senza di loro Ail Rimini non esisterebbe. Ho voluto segnare anche le oltre 10.000 ore di attività psicopedagogica pediatrica perché ormai già da più di dieci anni svolgiamo, in collaborazione con l’Oncoematologia pediatrica, un’attività apprezzata non solo dai bambini, ma in maniera particolare dai genitori”.
Sono tante anche le iniziative che l’associazione porta avanti.
“Abbiamo due appuntamenti fissi: a Natale con le nostre Stelle e a Pasqua con le Uova. Per dare un’idea dei numeri: lo scorso dicembre abbiamo distribuito oltre 4.000 Stelle mentre a Pasqua sono state vendute circa 8.000 uova. In questi anni ci hanno aiutato più di 150 volontari che sono il cuore dell’associazione. Questi due appuntamenti sono la fonte maggiore di introiti, ma organizziamo anche tanti altri eventi, soprattutto quando dobbiamo concretizzare gli obiettivi che ci prefiggiamo. In questi 25 anni, Rimini Ail ha raccolto oltre 2 milioni e 600.000 euro, che sono stati spesi per la stragrande maggioranza per dare un compenso a medici, infermieri, biologi e per l’assistenza domiciliare adulti.
Senza dimenticare che dal 1998 supportiamo il lavoro del Laboratorio di Biologia oncologica ed ematologica dell’ospedale di Rimini; dal 1999 contribuiamo al sostegno del Gimema, che ha sede a Roma; dal 2011 è attivo un servizio di sostegno psico-educativo a domicilio e da qualche anno riusciamo ad organizzare uscite in barca a vela, grazie alla disponibilità di tanti riminesi e del Club Nautico, per fare velaterapia. Inoltre, tra il 2011 e il 2012, abbiamo contribuito alla ristrutturazione del reparto di Ematologia dell’Infermi. Nel 2014 è stato inaugurato il nuovo reparto di Ematologia che è costato a Rimini Ail 400.000 euro, più 40.000 per acquisti di varie attrezzature. Nel 2015, poi, è iniziata l’attività dell’Ambulatorio ematologico domiciliare. Tanti gli eventi organizzati: La ricerca vola, Itaca Day, La musica in reparto, Sorridere per un sorriso, Pennelli di solidarietà, Cockt-Ail di solidarietà, solo per citarne alcuni”.
Alla serata di festa era presente anche il dottor Alberto Ravaioli, ex direttore del reparto di Oncoematologia, che ha visto crescere Rimini Ail.
“Sono arrivato all’ospedale di Rimini per la prima volta nel 1989. Quindi Rimini Ail l’ho vista nascere, crescere, diventare quella che è oggi: un punto di riferimento a livello emiliano-romagnolo e non solo. Ne ho sempre apprezzato lo spirito e la voglia di rafforzare l’ospedale Infermi lavorando con una visione di un cancer network ematologico in cui tutte le città collaborano fra di loro: Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini”.
Arrivata a Rimini da poco più di un anno e mezzo, la dottoressa Francesca Raggi è direttore medico del presidio ospedaliero. Pochi mesi per farle capire l’importanza di Rimini Ail.
“Sento una profonda gratitudine nei confronti di questa associazione, che ha sempre garantito un contributo e un sostegno concreto, ma che, allo stesso tempo, ha anche un’anima preziosa che richiama al senso del bene comune. Credo sia quello che vi porta avanti e fa avere successo a tutte le vostre iniziative”.
Un grazie particolare è arrivato anche dalla dottoressa Patrizia Tosi, direttore dell’Ematologia dell’Infermi.
“Le malattie del sangue nel 60% dei casi sono tumorali (leucemie, linfomi, mielomi) e nel 40% sono non tumorali. Adesso i linfomi di Hodgkin hanno una percentuale di guarigione dell’80%, i linfomi non Hodgkin del 70%, le leucemie acute del 60%. Nel 2021, a Rimini, abbiamo avuto 135 ricoveri, 4.604 accessi in day hospital per chemioterapia, 3.654 pazienti in carico e mediamente in un anno facciamo 30-35 trapianti autologhi di cellule staminali. Un problema è che come medici nella provincia di Rimini siamo in pochi rispetto a tutte le altre province. Tante le iniziative: dalle borse di studio alla musica in reparto al comfort delle camere nostro lavoro. Cosa bisogna fare? Aumentare i successi terapeutici, sviluppare la ricerca di nuovi farmaci e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ricordo, tra le altre cose che AIL ha fatto per noi, anche la ristrutturazione di una sala riunioni multimediale, che ci ha aiutato tanto nel periodo Covid. Poi il finanziamento di programmi di ricerca, le borse di studio, il supporto a progetti di formazione, il supporto per l’assunzione di personale medico, il comfort nelle camere di degenza, il punto di accoglienza e la musica in reparto”.