“Sono felicissima. Ma adesso mi devo concentrare per le finali Scudetto” “Il batti e corri riminese tornerà presto protagonista, ci sono tutte le premesse”
Le mancava un prestigioso riconoscimento individuale per rendere la sua carriera unica e irripetibile. Ora, ad appena 27 anni, con almeno un altro decennio di batti e corri ad alto livello davanti, la riminese
Beatrice Ricchi ha deciso di incidere il suo nome nella storia del softball italiano andandosi a prendere la Tripla Corona.
Tradotto: al termine della regular season della stagione in corso, l’esterno in forza al Forlì è risultata essere la migliore nelle tre principali classifiche offensive: media battuta (646), punti battuti a casa (23) e fuori campo (5). Un risultato incredibile per qualsiasi atleta che, suo caso, va ad arricchiere un palmares già mostruoso in quanto può vantare tre Scudetti, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Italia e due Europei conquistati con la Nazionale. E ci sono tutti i presupposti per pensare che il bello debba ancora venire.
Beatrice, come si sta con questa Corona in testa?
“Molto bene (ride) anche perché non mi aspettavo di poter raggiungere un traguardo simile. La preparazione, sia fisica sia mentale, al campionato è stata davvero complicata. Inutile evidenziare quanto il lockdown abbia influito al riguardo. Con le mie compagne, anche di Nazionale, eravamo in contatto ogni giorno. Chi aveva a disposizione un giardino è stata in grado di allenarsi un po’ anche sull’aspetto tecnico. Io vivo in appartamento e, non avendo spazi ampi da occupare, mi sono dedicata alla parte fisica con esercizi a corpo libero. Questa situazione mi ha fatto comprendere quanto possa mancarti qualcosa dovendone farne a meno. E penso mi abbia anche aiutato una volta tornata in campo. Infatti ciò che prima era vissuto come routine, tipo allenamenti e partite, mi è sembrato speciale e gustoso. Probabilmente mi sono goduta il softball in maniera più spensierata. Questa è stata la classica ciliegina sulla tora. Anche se, sinceramente parlando, sono stata fortunata”.
In che senso?
“Non voglio ridimensionare o sminuire quanto ho fatto, ci mancherebbe. Però il fatto che Erika Piancastelli, a torneo già iniziato, abbia deciso di tornare a giocare negli Stati Uniti, mi ha sicuramente avvantaggiato. Sappiamo tutti che giocatrice sia Erika. Durante gli allenamenti di battuta spesso eravamo in gruppo insieme. Posso tranquillamente affermare che se quelle sessioni fossero state delle gare di fuori campo, contro di lei non ne avrei mai vinta una”.
Comunque sia la Tripla Corona trova ora meritatamente posto nella personale bacheca della bomber riminese che, in vista della post season, è chiamata ad essere ancora decisiva per la causa forlivese.
“Sono consapevole di avere gli occhi puntati addosso e spero di non deludere le attese.
Affronteremo Bollate e devo fare il mio per la squadra senza pensare ad altro. Da ora contano i play off, non le medie individuali. Una partita alla volta dobbiamo passare il turno, per poi provare a conquistare lo Scudetto”.
Anche tra gli uomini è stato un riminese ad ottenere la Tripla Corona, nello specifico Federico Celli che ora veste la divisa del San Marino. Impossibile non notare come molti giocatori cresciuti nel vivaio dei Pirati, Ricchi inclusa, stiano facendo le fortune di altre squadre.
“Certamente genera tristezza il fatto che nelle massime serie di baseball e softball non ci siano più squadre di Rimini.
Però questa situazione non deve declassare ciò che al momento esiste.
Infatti è evidente che molte altre realtà del territorio stiano lavorando sodo e i risultati sono tangibili. Solo per fare un esempio tra i tanti, basti pensare ai Falcons e alle squadre della manager Simona Conti che da anni stanno vincendo tutto quello che possono vincere. Quindi non c’è dubbio, ci saranno nuove generazioni di riminesi che si esprimeranno ad altissimi livelli”.
Matteo Petrucci