Il Flaminio è desolatamente vuoto, i palloni rimbalzano solo nei giardini di casa ma le idee, quelle non mancano. Due di esse, RBR le ha pure tradotte in scintillanti conferme di rinascita: contratto triennale per coach Massimo Bernardi e per l’ala Niccolò Moffa. Per loro contratto triennale. Colpi in prospettiva futura che indicano come la compagine riminese intenda fare la voce grossa nel dopo Covid. In attesa di conoscere il destino della palla a spicchi, sospeso tra una serie A nel limbo e una A2 alle prese con il fuggi-fuggi (Montegranaro e Agrigento han già salutato, altre “sorprese” sono dietro l’angolo), Rimini si conferma società capace di programmare. E di farlo sempre all’insegna delle tre parole chiave territorio, passione e identità. “È un onore per me far parte di questo progetto, di questa società, di questa squadra” commenta Max Bernardi, che attende con ansia ed entusiasmo di ritornare in palestra con i suoi ragazzi. “Sento la fiducia della società e del coach: questo ha fatto la differenza nella scelta” assicura Moffa, cercato da diverse società alle quali ha preferito Rimini. Proprio la talentuosa ala (premiato come mvp del mese di gennaio) nei piani dell’amministratore delegato Paolo Carasso deve diventare un giocatore simbolo di Rimini, al quale i ragazzini possono ispirarsi in un percorso che porta dalle giovanili alla prima squadra.
Conferme anche per l’intero staff tecnico della prima squadra (Simone Brugè e Larry Middleton) e per lo staff medico.
Anche la pallacanestro di serie B è stata messa sottosopra ma Rimini, pur avvertendo come tutti le difficoltà economiche, è convinta di poter aumentare il budget per la stagione 2020-2021, e tutto nel parco giocatori. Simoncelli? 29 – assicura il direttore sportivo Davide Turci – Ma il suo cartellino è proprietà di Chieti, un eventuale rinnovo dipende da tanti fattori”.
Mai dire mai. Una buona stagione di serie B o si può sognare anche altro? “Siamo una società ambiziosa ma anche giudiziosa. – avverte il pragmatico Carasso – Puntiamo a costruire una squadra di B ancora più forte. Nel caso ci fossero le condizioni per disputare l’A2, le prenderemo in seria considerazione. Ma non intendiamo acquistare titoli sportivi”. (p.g.)