A Torre Pedrera presso, il campetto parrocchiale, è da poche settimane sorto il centro giovani Megapixel. L’ideatore del progetto è il parroco don Giancarlo Rossi, che si è avvalso della collaborazione dell’associazione La Chiave di Volta.
Don Giancarlo, come è nata l’idea di creare un centro che accolga i giovani del territorio?
“Per la verità a Torre Pedrera c’è sempre stata una tradizione di pastorale giovanile, fin dai tempi della venerabile Carla Ronci, che curava l’Azione Cattolica. Per diversi anni, in passato, abbiamo svolto un’attività di oratorio in condizioni davvero precarie per mancanza di spazio. Nel 1999 si è riusciti ad acquistare un terreno non lontano dalla chiesa e a crearvi delle strutture minime indispensabili per accogliere giovani, bambini e adulti. Di fronte ai numerosi episodi vandalici avvenuti negli anni e a causa dello stato di degrado in cui stava cadendo la struttura è apparso urgente garantire una maggiore sorveglianza e una cura continuativa all’intera area. Da questa concreta esigenza è nata la collaborazione con l’associazione Chiave di Volta. Ora siamo in grado di garantire ai giovani un’accoglienza pomeridiana continuativa di circa tre ore. Le attività del centro sono varie. Si spazia dalle iniziative ludiche e ricreative, a quelle formative ed educative”.
Lei ha sostenuto l’importanza della presenza al centro giovani di una figura di educatore che coordini l’attività e sorvegli l’area.
“Il nostro problema in questi anni non è stato la mancanza dei giovani, ma di una figura adulta che animasse le varie attività. In passato, in assenza di un educatore non era raro che al campetto si verificassero episodi spiacevoli. Tanto che in una notte estiva del 2003 il centro fu dato alle fiamme da ignoti. Subimmo inoltre diversi furti all’interno degli impianti. Da quando gli educatori della Chiave di Volta hanno intrapreso questo lavoro con i ragazzi, fatti come questi non si sono più verificati. I ragazzi si sono affezionati maggiormente alla struttura, la curano, imparando a considerarla come il loro spazio”.
Come è nata la collaborazione con l’associazione?
“È nata da due necessità che si sono incontrate. La cooperativa sociale Ali e Radici era alla ricerca di un luogo dove svolgere le proprie attività educative e di ragazzi da coinvolgere. La parrocchia aveva bisogno di figure di educatori che fossero in grado di organizzare ed animare in maniera continuativa le attività dell’oratorio.
Gli educatori della Chiave di Volta rappresentano una forza aggiunta a quella storica dell’Azione Cattolica, che cura principalmente la formazione spirituale degli adolescenti.
Aspettiamo tutti che il Vescovo Francesco ci faccia visita qui al centro e ci impartisca la sua benedizione!”.
“I nostri educatori e volontari provengono per la maggior parte da esperienze di animazione parrocchiale – aggiunge la presidente dell’associazione, Valentina Ferrini -. Il centro è frequentato da circa una cinquantina di ragazzi diversi tra loro per genere, cultura, realtà sociale e diversabilità. La nostra grande passione nel lavorare con i giovani ci ha portato alla ricerca dei tanti presenti sul territorio che non frequentano l’ambiente parrocchiale. L’obiettivo è quello di costruire un terreno comune su cui poter avviare un dialogo educativo. Don Giancarlo ci ha dato l’opportunità di concretizzare il nostro progetto, a cui prima mancava una sede fissa”.
Giacomo Vaccari