Troppa propensione agli alimenti, poca familiarità con i vegetali freschi e un’attività fisica da migliorare. Insomma, non mangiano benissimo e si muovono ancora troppo poco i ragazzini riminesi. Il dato è in linea con quello dei coetanei dell’Emilia Romagna, ma a Rimini si potrebbero ottenere risultati decisamente migliori. Lo attesta il progetto Salute e Benessere nelle Scuole, promosso dal Campus di Rimini dell’Università di Bologna (Dipartimento in Scienze per la Qualità della Vita) insieme a Comune di Rimini, AUSL e Uni.Rimini.
Comunicare e insegnare buone prassi sportive e alimentari ai ragazzi di 12/13 anni (seconda media) è l’obiettivo del progetto giunto alla terza edizione, che ogni anno interessa almeno 300 studenti. “Dopo un triennio e tanti questionari raccolti avremo un database abbastanza ampio di dati che ci permetterà di «fotografare» abbastanza chiaramente la popolazione riminese di 12-13 anni di età. – spiegano il dott. Marco Magaluti e il prof. Andrea Ceciliani, i ricercatori dell’Alma Mater Studiorum che seguono ’Salute e benessere’ – I dati potranno poi essere impiegati per sviluppare politiche mirate a correggere gli squilibri di stile di vita che vanno delineandosi”.
La scelta di intervenire in questa fascia di età è strategica: in questa fase della vita i ragazzi possono sviluppare una maggior consapevolezza in campo alimentare e sportivo. “Sebbene la fascia di età 12-13 anni non sia molto spesso valutata dagli studi epidemiologici, i dati preliminari suggeriscono una minor invadenza dell’obesità rispetto al resto del paese, dato positivo ma che sicuramente deve essere migliorato”.
Ciascuna delle 20 classi sarà coinvolta in un percorso di quattro tappe, fino alla conoscenza delle opportunità di ’movimento’ presenti sul territorio e a una “festa dello sport” con CONI, associazioni e federazioni sportive, una giornata di attività fisiche all’aria aperta.
“I ragazzi riminesi non sono diversi dai coetanei dell’Emilia Romagna, dal punto di vista nutrizionale mostrano una scarsa propensione a consumare vegetali freschi ed un’elevata predilezione di alimenti confezionati, aspetti che devono essere affrontati ed il più possibile corretti per garantire a questi ragazzi una vita adulta in salute. Anche dal punto di vista dell’attività motoria quotidiana i giovani riminesi ottengono la sufficienza, ma sono ancora lontani dalle raccomandazioni dell’OMS che, per i ragazzi di questa età, prevede almeno un’ora di attività vigorosa al giorno”.
Come potrebbero migliorare le loro prestazioni a tavola i ragazzini? “Aumentando il consumo di frutta e verdura (5 porzioni al giorno) e riducendo al minimo possibile il consumo di carni trasformate e zuccheri semplici”. E dal punto di vista motorio?
“I ragazzi dovrebbero creare gruppi di movimento (jogging, bicicletta, giochi vari come calcio a 5, beach volley, ultimate, fresbee, ecc), soprattutto in un contesto come quello riminese che offre spazi impensabili in altre città (il litorale, ad esempio). Le famiglie, da parte loro, dovrebbero essere promotrici delle attività motorie nei fine settimana spronando i figli, anche con l’esempio, a praticare almeno un’ora di attività il sabato o la domenica.
È chiaro che non bastano semplici progetti come il nostro: – avvertono Malaguti e Ceciliani – sensibilizzare l’intera popolazione richiede interventi culturali e politici che oggi mancano”.
Paolo Guiducci