Quando il gioco si fa duro, è la volta che ci finiscono di mezzo dei ragazzetti. Mi ha colpito l’immagine, trasmessa in un tg nazionale, da una delle zone stranevicate del centro Italia, di un giovane militare che appena sceso da una camionetta riceve in mano un badile. E il poveretto, che neanche si è portato dietro i guanti forse poco consapevole dell’impegno che lo attendeva, lo guarda sconsolato. Condivisibile, col senno di poi, la decisione dei nostri territori di non ricorrere alle patrie milizie, forse non troppo preparate all’evenienza (e, almeno alle condizioni iniziali, neanche a gratis). Ma ragazzetti sono anche quelli che consegnano le pizze a domicilio e che, come già denunciato in un precedente nevone, anche nelle condizioni più estreme vengono tranquillamente chiamati da insensibili cittadini poco avvezzi all’arte di arrangiarsi. E che magari dopo averli fatti muovere in auto o scooter su strade ingrate neanche gli danno la mancia. Fossi sindaco di un qualsiasi comune, col maltempo ancor prima delle ordinanze sulle scuole ne farei una per vietare la consegna delle pizze a domicilio. Auspico, infine, che l’Enel dopo i blackout di massa dei giorni scorsi si astenga per un bel po’ dallo sguinzagliare nelle nostre palazzine quei ragazzetti che propongono porta a porta contratti, a loro dire, imperdibili e convenienti. Dovessero suonare per disgrazia al campanello di qualche abbuiato poco comprensivo, mi sa che rischierebbero una bella scossa.
