Il titolo, incrociato su un portale che pubblica articoli di viaggi a ritmo industriale, è invitante anche per uno che non è turista ma a Rimini ci vive.
“Rimini: sole, mare e divertimento senza spendere troppo”.
L’autore premette che ci spiegherà come godere della capitale delle vacanze a costi contenuti, e ovviamente mi ci addentro incuriosito.
“A Rimini, le stagioni estive sono calde e soleggiate”.
Bene. Siamo nell’Italia centrale non in Scandinavia, ma sempre meglio specificare. “Vari tratti di spiaggia pubblica offrono l’opportunità di stendere il proprio asciugamano sotto il calore rassicurante del sole romagnolo”.
In realtà le spiagge pubbliche sono assai meno rispetto a quanto prevede la legge: il nuovo Piano Spiaggia intende aumentarle ma già si litiga coi bagnini, per ora prendiamo quel che c’è. Apprendo che la passeggiata alla scoperta di monumenti come l’Arco d’Augusto e il Ponte di Tiberio è “ completamente gratuita”.
Bene anche se l’autore non cita il fatto che oggi, oltre a essere gratis, il Ponte non comporta più per il turista il rischio di essere stirato da un furgone in transito. Dopo qualche altro paragrafo piuttosto generico su entroterra, ristoranti e movida, arriva la conclusione.
Anzi, le conclusioni. “Rimini, con la sua atmosfera vivace e la sua accessibilità, rimane una meta ideale per chiunque desideri trascorrere momenti indimenticabili senza gravare eccessivamente sulle proprie finanze”: concetto ripetuto più volte con altre frasi dello stesso significato che vi risparmio, con l’impressione che l’articolo debba arrivare per forza a una certa lunghezza prestabilita.
Un testo sostanzialmente corretto ma asettico e impalpabile. Non che mi aspettassi chissà che, per carità, ma è piuttosto triste leggere la propria città raccontata da un’intelligenza artificiale.