Home Top News Quirinale, nuova fumata nera, Casellati si ferma a 382 voti

Quirinale, nuova fumata nera, Casellati si ferma a 382 voti

Quirinale, nuova fumata nera, Casellati si ferma a 382 voti
Quirinale, nuova fumata nera, Casellati si ferma a 382 voti

ROMA (ITALPRESS) – Fumata nera anche alla quinta votazione per il nuovo presidente della Repubblica. Per la prima volta però non prevalgono le schede bianche. La più votata è nettamente la presidente del Senato Elisabetta Casellati, che raggiunge 382 preferenze, lontana dal quorum di 505 voti. Gli astenuti sono stati 406. Tra i più votati, ma molto staccati dalla Casellati, il capo dello Stato attuale Sergio Mattarella (46 voti) e Nino Di Matteo (38). Seguono Silvio Berlusconi a 8 voti, Marta Cartabia e Antonio Tajani a 7, Pierferdinando Casini a 6. Le schede bianche sono state 11, le nulle 9. Dalle 17 è in corso la sesta votazione.

“Fratelli d’Italia, anche alla quinta votazione, si conferma come partito granitico e leale. Anche la Lega tiene. Non così per altri – commenta in una nota Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia -. C’è chi in questa elezione, dall’inizio ha apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra. Le decine di milioni di italiani che credono in noi non meritano di essere trattati così. Occorre prenderne atto, e ne parlerò con Matteo Salvini, per sapere cosa ne pensa”.

“Oggi il centrodestra unito voterà per Elisabetta Casellati, Presidente del Senato e seconda carica dello Stato. Una donna ma soprattutto una figura istituzionale di alto profilo”, aveva annunciato su Twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, dopo un vertice della coalizione in mattinata.

Secca la replica del centrosinistra. “Il centrodestra continua a gestire irresponsabilmente il più importante passaggio democratico e costituzionale rappresentato dall’elezione del presidente della Repubblica – affermano in una nota congiunta i leader di Pd, M5S e Leu Enrico Lettta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza -. Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un’ora dalla quinta
votazione, un grave errore. Per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula ‘presente non votante’”.

“La sinistra provò in passato con Nilde Ioldi, Emma Bonino, Tina Anselmi, Finocchiaro a portare una donna, non ci è riuscita. Oggi ha la possibilità istituzionale di aiutarci entro oggi a chiudere questa settimana di incontri, discussioni, retroscena surreali, con un nome di donna secondo solo a Mattarella. Una persona come Casellati è assolutamente in grado di garantire il ruolo di capo del CSM. Io non impongo né per volontà, né per carattere”, ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, nel corso di una conferenza stampa, spiegando le ragioni del voto alla presidente del Senato per la successione di Sergio Mattarella al Quirinale.
“Le nostre proposte sono state tutte bocciate, più unitaria della Casellati è difficile. Invito i partiti della maggioranza a rivederci. E’ difficile confrontarsi con le maratone televisive. A me non interessa essere il king maker ma dare una risposta rapida e veloce all’elezione del presidente della Repubblica. Se la sinistra avrà profili ancora migliori, vedremo – ha proseguito Salvini -. Ma tutto quello che viene dopo Mattarella e Casellati è inferiore. Se a sinistra ci sono solo fughe e no, mi è difficile trovare una soluzione. Per discutere bisogna essere in due, altrimenti faccio un soliloquio. Ho la coscienza a posto, Casellati è profilo di altissimo livello e il governo non è in discussione, non vedo perché dovrebbe esserlo. Dico: scriviamo insieme questa storia”. “E’ utile parlarsi, tra padre e figlio, tra moglie e marito e tra alleati di governo. Se nel pomeriggio, Letta, Conte, speranza, Renzi mi convinceranno che Casellati non è abbastanza, vediamo. Per me Casellati è il meglio e spero di avere occasione di discuterne non via tweet o via zoom. Prima facciamo, meglio è”, ha aggiunto.
“Mi viene il dubbio che Letta e Conte dicano no per far saltare il governo, far saltare il tavolo. Non si spiega altrimenti la sequela di no – ha sottolineato Salvini -. Attenzione: sto parlando di pezzi del PD e di pezzi dei 5 Stelle, in realtà quanti grandi elettori controllano Letta e Conte? La Lega invece è compatta. Forse continuano la politica dei no e di disertare gli incontri per far saltare i nervi a Draghi e far saltare il governo”.
(ITALPRESS).