Una stella in un cielo cupo e nero. Perché diciamocelo francamente, lo sport riminese non sta vivendo stagioni esaltanti. Il calcio è caduto in disgrazia, il basket continua a galleggiare, la pallavolo è scivolata sempre più giù, per non parlare della pallamano. Tutte “eccellenze” che fino a un paio di lustri fa portavano in giro per l’Italia, e per il mondo, il nome di Rimini. Oggi non è più così. Fortunatamente ci sono atleti capaci di regalare grandi soddisfazioni. Come Beatrice Ricchi che, per la seconda volta consecutiva, si è laureata campione d’Italia vestendo la divisa della compagine piemontese Rhibo La Loggia di softball.
Due anni, due scudetti: non male come cammino.
“Direi di no – ride la 21enne riminese – diciamo che le mie belle soddisfazioni me le sto togliendo. Anche se tra i due trionfi c’è un po’ di differenza. Quello dello scorso anno è stato qualcosa di emozionante perché per me era la prima volta in assoluto. Quello che abbiamo appena conquistato, invece, è stato quello della consapevolezza”.
Anche se all’inizio non è stato tutto rose e fiori, giusto?
“Giustissimo. Eravamo la squadra campione in carica, ma abbiamo perso alcune partite che, ad esempio, l’anno precedente avremmo vinto. Fortunatamente con l’andar del tempo abbiamo ritrovato il giusto equilibrio e secondo me ci siamo rese conto che potevamo conquistare ancora il titolo nel corso della semifinale contro il Forlì: si tratta di una squadra forte che può contare su molte giocatrici della Nazionale eppure siamo riusciti a batterla”.
Essere salita sul tetto d’Italia in ben due occasioni, e da protagonista, ha certamente permesso alla Ricchi di accumulare esperienza. Il tutto dovendo esprimere le proprie qualità durante match tirati, proprio quando ogni giocata risulta decisiva e la mazza pesa tremendamente di più. Ecco perché una convocazione in Nazionale per i prossimi mondiali di Haarlem è un’ipotesi da non scartare. Tanto che l’ex esterno delle Hornets è stata convocata per il primo raduno. La Ricchi del resto si è dimostrata già matura concentrandosi sul processo di crescita che ha vissuto nel 2014.
“La stagione passata, nei play off, in battuta, ho avuto un rendimento da dimenticare, mentre quest’anno mi sono espressa meglio (333 di media in semifinale e 286 in finale ndr). Spero di riuscire a convicere il coach a portarmi ai Mondiali”.
Il batti e corri “made in Romagna” per l’esterno della Rhibo è un dolce ricordo.
“Sinceramente è differente vincere con una squadra diversa da quella appartenente alla città in cui sono nata e cresciuta. Ho sempre giocato a Rimini, al massimo a San Marino. Però c’è da dire che per me La Loggia è diventata una seconda casa. Sto talmente bene che ci rimarrei tutta la vita. Verso settembre-ottobre la società chiederà le disponibilità alle giocatrici: spero di restare qua”.
Matteo Petrucci