Sembra una storia infinita quella del PRU, il piano di riqualificazione urbana, di Morciano, il mega progetto per dare nuova vita all’edificio che fino qualche anno fa aveva ospitato il pastificio ed il mulino della Ghigi. Il palazzone che si staglia più alto di ogni altra costruzione morcianese dopo la chiusura dell’azienda doveva essere sistemato, ristrutturato, modificato, rimodulato o come si vuole chiamare il necessario intervento sulle sue strutture murarie oltre che le pertinenze ed il piazzale di fronte all’entrata. La vicenda comincia ad avere una durata molto lunga, travagliata e contestata, fonte di apprensioni sia per i privati che hanno dato vita alla Società Rinnovamento Ghigi sia per il municipio, foriera di liti e di feroci polemiche tra cittadini e amministratori locali, una tensione che probabilmente ha pesato nell’esito delle elezioni comunali di due anni fa. Non ripetiamo i passaggi precedenti, li abbiamo seguiti mano a mano permettendo ai lettori di conoscere i fatti e le posizioni assunte dai vari soggetti interessati, aggiorniamo sull’ultimo atto, ultimo in ordine cronologico perché figuriamoci se la storia finisce qui! In un’assemblea pubblica presso il circolo ACLI, l’amministrazione comunale ha fatto la cronistoria del piano di recupero e spiegato l’adozione dell’accordo di programma, votato dalla maggioranza anche per non costringere il comune a pagare pesanti penali per una sua inadempienza. I consiglieri di minoranza hanno ribadito i motivi della loro contrarietà, così come hanno fatto i leader dei comitati cittadini, Fabio Bartolini, Hossein Fayaz e Giuliano Cardellini, ai quali si è unito l’architetto Mario Battelli a nome di Italia Nostra. L’incontro quindi è servito a poco perché ognuno è rimasto sulle proprie posizioni, i fautori dell’accordo di programma come i suoi detrattori che contestano l’eccessivo volume totale delle costruzioni previste nel PRU, come ad esempio va scrivendo in innumerevoli comunicati Mario Garattoni. Nella stessa serata il sindaco Claudio Battazza ha detto che se chi si dichiara contrario al piano ha la certezza che il comune non sarà chiamato a pagare penali altissime in caso di rigetto dell’accordo allora che sottoscriva una fidejussione a favore dell’ente locale. Solo così, ha precisato il primo cittadino, il comune e tutti i morcianesi saranno al riparo da ricorsi e condanne che porterebbero al sicuro disastro finanziario del municipio, e l’amministrazione sarà disponibile a tornare sui suoi passi riguardo un accordo che, ha ricordato, è stato sottoscritto dalla precedente maggioranza guidata da Giorgio Ciotti.. Una provocazione per i comitati che rispondono chiamando alla mobilitazione, anzi ad una “azione popolare”, una resistenza collettiva contro il progetto. E la storia continua
Maurizio Casadei