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Quella Riviera vietata alle famiglie

Diverse le strutture di questo tipo, soprattutto a Rimini e Riccione

Il telefono squilla. All’altro capo risponde una signora dalla voce giovane e molto gentile. “Vorrei sapere se avete disponibilità per il primo week end di settembre”. No, siamo pieni per via del Motogp”. Allora facciamo il successivo, per me va bene uguale. Siamo io, mio marito e il nostro bimbo”. Attimo di esitazione. “ Mi scusi, quanti anni ha suo figlio?”. Due”. No, mi dispiace… noi siamo un ‘only adult’ per cui prendiamo i bambini solo dai 4 anni in su”. Ma in che senso?”. Inizia a crearsi un po’ di imbarazzo. “ Nel senso che non abbiamo servizi per poter tenere i bambini, per cui noi lavoriamo con una clientela specialmente adulta”. Il cliente (perso) insiste, per capire. L’imbarazzo cresce. La clientela adulta, spiega la receptionist, “ è un po’ più adatta al genere di servizi che offriamo, non avendo più l’attrezzatura giusta per ospitare i bambini così piccoli. Abbiamo scelto di non specializzarci in quel senso”.

L’offerta di hotel dedicati al pubblico adulto sta crescendo in riviera, con una concentrazione maggiore sul versante di Riccione, come nel caso appena raccontato, ma con esempi anche a Rimini. Si sta come diffondendo l’idea che una vacanza per essere davvero vacanza debba essere libera da marmocchi (e di conseguenza da chi li porta in giro).

Soprattutto, sta prendendo piede la convinzione che i bambini possano essere esclusivamente un disturbo. Rifiutare una famiglia con figli piccoli non si potrebbe fare, ma si fa lo stesso, con naturalezza, come se non ci fossero precise norme a vietarlo.

Una tendenza in costante crescita e considerata normale, nonostante ci siano norme a impedirlo

Restando nella Perla Verde le realtà simili sono più di una.

Non prendiamo bimbi sotto i 12 anni”, risponde un’altra giovane signora gentile che risponde al telefono di un altro albergo. “ Come mai?”. È una politica dell’hotel, è un albergo ‘only adults’”, ribatte con convinzione e senza alcun imbarazzo, questa volta, la receptionist. “ L’unica cosa, posso provare a trasferirla all’altro hotel che abbiamo, è un 3 stelle…”. Ok, mi dia il numero”. Qui il limite di età è 12 anni, ci sono casi in cui si abbassa a 10. “ Molte persone vengono da noi proprio perché non abbiamo gli spazi adatti per ospitare anche i bimbi”, spiegano al telefono, tranquillamente.

C’è chi, pur promuovendosi online come hotel spiccatamente per adulti e coppie, il preventivo lo fa lo stesso, probabilmente consapevole delle normative. “ Vorrei una camera per il secondo weekend di settembre, avete disponibilità?”. Sì, siete due?”. Tre: io, mio marito e mio figlio”. Quanti anni ha suo figlio?”. Due”. Il silenzio dall’altro capo del telefono dura oltre dieci secondi di palpabile imbarazzo. Sollecito. “ Pronto?”. Sì, ok, la camera due adulti e una culla viene…”.

Anche Rimini ha i suoi ‘only adults’. A Viserbella, per esempio, ce n’è uno dove rispondono senza esitazione. “ Non accettiamo bambini, solo maggiorenni: questo è un hotel per coppie…”. Perché questa scelta? “ Per questione di relax. I bambini giocano, si tuffano in piscina, fanno rumore. E noi siamo specializzati per coppie, non siamo un hotel per famiglie”.