Ogni volta che passo daVilla Verucchio mi devo fermare, come sempre, per ammirare quell’albero, quel fantastico cipresso che San Francesco, di passaggio nei nostri centri romagnoli, ha pensato di piantare a Villa Verucchio e oggi tutti, anche i turisti, vengono per esaminare il fatto… E si convincono, tutti, che questo Santo doveva avere nella sua testa molte idee belle!!!
Ed è proprio lui, San Francesco, quel tipo che nel 1223 in quel paesello, Greccio (provincia di Rieti), ideò il presepio.
E bisogna riconoscere, sempre, che fu una invenzione molto importante.
Perché fu subito accettata anche in paesi dove il cristianesimo era da non molto arrivato dall’Italia…
Così oggi non si può dire quanti presepi si fanno nel mondo! Da noi si costruiscono molto artisticamente persino sulle barche del porto o con grande fantasia anche sulla spiaggia, sulla sabbia! Meraviglie che bisogna vedere!
E, quella volta, anche noi abbiamo pensato che era bene vedere e conoscere chi interpretava meglio l’idea di San Francesco.
L’A.C.I. riminese pensò e realizzò una “gara” fra coloro che riuscivano meglio nell’operazione “presepi”.
Qualcuno interpreta la cosa in modo poco conforme all’idea del Santo e risulta che (non diciamo dove) il presepe diventerà persino uno spettacoletto televisivo!
Strade diverse nelle quali si può scoprire anche un po’ di pedagogia, e qualche insegnante bravo. Meglio non pretendere troppo perché ci si può infilare anche in vicoli …ciechi.
E però è logico adeguarsi ai mezzi e alle invenzioni dei tempi. Ma il presepe resta una realtà “felice”, educativa, dove la fantasia deve lasciare contenti, positivi su quello che insegna quella religione – di san Francesco – che ha costruito il nostro mondo moderno e che insegna come convivere insieme per tirare avanti bene…
Così è bello ricordare che il presepe può insegnare in tutte le lingue quella parola “fede” che molti dimenticano. Già, ma non tutti hanno la testa di San Francesco,
anche se lui il presepe lo fece in una grotta. Ma nel buio del mondo sotterraneo è normale cercare luce e poi qualcuno vuole o preferisce interpretare le figure del presepe, raffigurandole agli usi locali. Come a Napoli, in Austria, come del resto le barche a Rimini, Cesenatico, e via via!!
Speriamo che le donne ricordino che la Madonna, come tutte le mamme lavò, allattò quel bambino appena nato.
È una storia ormai molto nota e San Francesco con l’invenzione del presepe ci riporta su un capitolo naturale, super naturale… religioso che ci invita a ricordare in un giusto rilievo la componente mistica… tecnica!?
Forse meglio non ricordare quel “costruttore” che dopo aver faticato giorni per realizzare un presepe diverso si accorse che certi meccanismi inventati dalla sua tecnica non funzionavano… purtroppo qualche volta capita!?
La poesia e l’espressione religiosa del presepe deve riempire i nostri pensieri e formulare grossi ringraziamenti a quel San Fracesco che ha pensato e realizzato questa artistica costruzione…
Ma per concludere i nostri pensieri su quella mamma e quel figlio divino ci dobbiamo convincere e indirizzare a quella che è la pace quella pace che deve regnare fra tutti noi!
Enzo Fiorentini