Una stanza con le pareti azzurre, il computer acceso sul tavolo, tanti progetti e molta voglia di fare. Parte così “Casa per noi”, lo spazio abitativo, inaugurato sabato scorso a Rimini, dedicato ai ragazzi con disabilità intellettiva, nato grazie a tre associazioni che si sono unite per questo interessante progetto: “Crescere Insieme Onlus” di Rimini, “Centro 21” di Riccione e “Rimini Autismo”, in collaborazione con Ausl e istituzioni locali. Al taglio del nastro erano presenti il Presidente della Provincia Stefano Vitali, l’assessore provinciale ai Servizi sociali Mario Galasso, Roberto Piva, presidente della Commissione assembleare Politiche per la salute e Politiche Sociali della Regione e Angelo Fioritti, responsabile del Servizio salute mentale della Regione.
Casa per noi è un laboratorio di esperienze di autonomia. Così viene descritto dai rappresentanti delle tre associazioni.
“Si tratta di un progetto che aprirà un mondo” spiega con entusiasmo Sabrina Marchetti di Crescere Insieme. Entusiasmo trasmesso dai ragazzi stessi: “hanno preparato loro il buffet per l’inaugurazione e sono pieni d’iniziativa, stanno progettando l’arredamento della casa, i suoi colori, ed erano preoccupatissimi che ci fosse il pc prima ancora dei materassi!”.
Veniamo, dunque, a descrivere il progetto nello specifico.
“Casa per noi è un appartamento di circa 150 mq a basso livello di protezione, nel senso che i ragazzi qui potranno svolgere le proprie attività di tempo libero, studio, vita domestica, in autonomia. Vi sarà la supervisione da parte di un educatore ma vorrei sottolineare che si tratta di un passo avanti rispetto ai classici servizi presenti sul territorio. È una sfida volta al raggiungimento da parte di ragazzi con sindrome di Down, autistici o con altre forme di disabilità intellettiva, della maggiore autonomia possibile”.
Ma come si concretizzerà tutto questo?
“I giovani potranno fare a Casa per noi le loro esperienze di vita – spiega la psicologa e coordinatrice del progetto, Silvana Canuti – che si tratti di trascorrere l’intera giornata, preparare il pranzo o anche fermarsi a dormire nel fine settimana. Il senso di tutto va ricercato in ciò che queste esperienze rappresentano: una tappa intermedia tra la vita di famiglia e la vita adulta che queste persone potranno intraprendere in futuro. Si tratta del proseguimento di progetti avviati alcuni anni fa sul territorio, come ad esempio Indipendentemente al quale hanno partecipato nove ragazzi. Le competenze da loro acquisite vanno dalla capacità di prendere l’autobus da soli, a quella di frequentare la città, vivere il tempo libero nel fine settimana fino all’ambizioso progetto di questa casa tutta per loro”.
Cosa rappresenta questo progetto per chi si occupa da tanti anni di tali tematiche?
“La stabilità di una casa ha l’obiettivo di accompagnare i ragazzi ad una sempre maggiore indipendenza dalla famiglia – sottolinea Gianluca Falcioni, vice presidente di Centro 21 onlus di Riccione – e nel limite del possibile da ogni forma di assistenza fino all’intera gestione della propria giornata”.
Sulla stessa linea Enrico Maria Fantaguzzi, presidente di Rimini Autismo onlus.
“Con l’aiuto di questo progetto sono sicuro che potremmo dare una risposta alle mille domande che come genitori di persone con autismo continuamente ci facciamo sul futuro dei nostri figli” .
Come è strutturata la casa nel concreto e come è finanziata?
“Si tratta di uno spazio di 150 metri quadrati – riprende Sabrina Marchetti – con tre camere da letto, due servizi, soggiorno, cucina, angolo cottura e uno scoperto di 20 metri quadrati. L’arredamento avverrà gradualmente e sarà scelto e programmato dai ragazzi stessi. Il costo del progetto è di 84mila euro e rientra nel piano di attività per la non autosufficienza previsto dai Piani di zona del Distretto Rimini Nord”.
In che senso Casa per noi «aprirà un mondo»?
“Parliamo di un settore in cui ottenere qualcosa significa impegnarsi con costanza, insieme, per lungo tempo. Questa nuova esperienza può contribuire a far crescere ciò che in questi anni abbiamo costruito. In un campo in cui i servizi soffrono di tagli e mancata sostituzione di personale qualificato, è sempre più importante creare una rete di sostegno alle famiglie con le problematiche più svariate: dalla dislessia, alle difficoltà di apprendimento di diversa tipologia. Possiamo intraprendere un cammino che vada sempre di più a migliorare la vita dei nostri figli e di chi vive loro accanto”.
Per fare tutto ciò le associazioni non saranno sole. L’obiettivo è quello di creare o intensificare la collaborazione con le istituzioni e i servizi del territorio. E la città? Casa per noi si trova in un luogo abbastanza centrale rispetto a Rimini, in via Tiberio, 81. Significa Borgo San Giuliano.
“Alcuni ragazzi lavorano anche nel Borgo, sarebbe bello pensare ad un interessamento nei confronti di questa nuova esperienza da parte dei borghigiani”.
Il grado di qualità di vita che un territorio possiede si misura anche dalla sua capacità di accogliere la diversità mettendo in moto atteggiamenti di solidarietà, nella considerazione che per ciascuna persona quasi sempre lo svantaggio può essere trasformato in risorsa. Parlare di autonomia e di esperienze come questa ha senso se l’obiettivo è quello di dare la possibilità a ciascuno di divenire soggetto attivo capace di contribuire attivamente e concretamente allo sviluppo del territorio in cui vive.
Silvia Ambrosini