Periti tecnici ed elettronici, ingegneri meccanici, informatici, programmatori, manager specialisti nell’innovazione, webmaster e web designer. Ecco le figure specializzate che le aziende riminesi sarebbero pronte ad assumere se solo non ci fosse un “piccolo” inconveniente. No, qui la crisi economica non c’entra: anzi, anche nel tunnel ci sono imprese che continuano ad aprire le porte perché ragionano in prospettiva, arricchendosi di persone con un bagaglio tecnico qualificato proprio per crescere in innovazione e competitività.
Cos’è allora che blocca queste assunzioni? Questi esperti, più semplicemente, non si trovano, almeno nel panorama riminese. Difficile crederci, se si pensa che ogni anno in questa provincia si laureano 1.400 riminesi, più della metà donne. È l’incrocio tra domanda e offerta che fatica a concretizzarsi.
Il presidente di Confindustria Rimini Maurizio Focchi sottolinea da tempo questa problematica. “Oggi è più semplice trovare un lavoro per un perito piuttosto che per un ingegnere. Tant’è che le nostre aziende contattano queste figure già in quarta superiore”. Non a caso l’associazione degli industriali riminesi organizza progetti con le scuole secondarie del territorio per diffondere la cultura tecnica.
Quanto ai laureati, il problema di Rimini è anche un altro: la carenza sul territorio di quelle facoltà tecniche in grado di plasmare le figure di cui le imprese locali hanno veramente bisogno.
La necessità forte di tecnici è confermata da Paolo Maggioli, vicepresidente di Confindustria Emilia Romagna. Nel commentare il record raggiunto pochi giorni fa dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Modena, con ben 169 ingegneri al traguardo della laurea nello stesso giorno, Maggioli ha sottolineato come l’associazione spinga i giovani nella scelta di facoltà tecniche. Aggiungendo che è la meccanica, soprattutto, il settore “in cui c’è davvero bisogno di personale. Le opportunità per chi sceglie questa strada non mancheranno”.
Ma cosa dicono le aziende? Il Gruppo Italstudio Spa (160 dipendenti), specializzato in prodotti software per commercialisti e imprese, con sedi a Pistoia, Santarcangelo e Rimini, continua ad assumere nuove leve. Quindici new entry sono previste anche nel 2013. Peccato che curriculum dopo curriculum, colloquio dopo colloquio, alcuni posti restino vuoti.
Ce ne parla l’amministratore delegato Bonfiglio Mariotti. “La nostra azienda ha programmato alcuni milioni di investimenti in ricerca e sviluppo nei prossimi tre anni. L’obiettivo è lo sviluppo della più innovativa suite di servizi e prodotti concepiti e sviluppati per il cloud computing per i commercialisti italiani. Cerchiamo figure professionali abbastanza semplici ma specializzate, come analisti di prodotto, programmatori per ambienti web, ma anche più specialistiche”. Le difficoltà però non mancano. “Nella creazione dei gruppi di management fatichiamo a reperire assistenti di direzione di esperienza o adeguatamente preparate. Inoltre solo qualche anno fa nessuno avrebbe pensato di diventare App Developer oppure Social Media Manager.
Sono professioni nuove, è vero, ma Rimini in queste cose è sempre un passo indietro per la cronica mancanza di cultura della programmazione”.
Tra le altre figure ricercate, quelle di Digital Strategist e di Innovation Manager, “per portarci dalla cultura del prodotto a quella mista con i servizi”.
Se all’estero e in altre parti d’Italia, prosegue Mariotti, “queste figure sono presenti da tempo perché aiutano il cambiamento delle imprese e perché le università le stanno formando sotto la spinta delle associazioni di imprese, come Confindustria, a Rimini siamo sempre al palo. È necessario un cambiamento culturale che ci liberi dalla sola spiaggia come dalle vecchie logiche lobbistiche, per portare i nostri figli e le nostre aziende in quello che è il mondo là fuori”.
Per rinnovarsi è fondamentale puntare sulle professionalità. Ne sa qualcosa anche Indel B di Sant’Agata Feltria (leader nel settore della piccola refrigerazione e da viaggio) con quasi 200 dipendenti. Frequenti, spiega Antonio Berloni, sono gli stage di studenti dell’istituto professionale “Benelli” di Novafeltria, ma Berloni lamenta comunque il perdurare di una certa separatezza tra i mondi della scuola e del lavoro. “I giovani – afferma – devono essere preparati tecnicamente e Indel B vede con maggiore favore i periti meccanici ed elettronici oppure gli ingegneri meccanici o specializzati in termodinamica, a patto che conoscano almeno la lingua inglese”.
Anche Titanka! Spa, web agency di San Marino, è una delle poche imprese del territorio che continuano a cercare nuove professionalità. A condizioni ben precise. “Siamo sempre alla ricerca di personale – afferma il direttore commerciale del gruppo, Enrico Pozzi – Mediamente ci arrivano due nuovi curriculum al giorno, ma pochi con competenze specifiche nel settore che ci interessa: principalmente, programmatori Php, webmaster e web designer”.
Il dado è presto tratto: “Il mercato di richiesta è vastissimo, ma corsi per diventare degli esperti del settore della comunicazione on line, di un certo livello, non ci sono”.
Giovani “specializzati, volenterosi, appassionati e pronti a mettersi in gioco”, questo cerca Titanka! e come lei tante altre aziende del territorio. Viene da chiedersi: a questi giovani manca solo un’adeguata formazione o anche la giusta mentalità?
Alessandra Leardini