Quattro progetti. Quattro luoghi del mondo. Un solo obiettivo: dare a tutti gli uomini una vita dignitosa per sé e per l’avvenire dei propri figli. Si chiama Osiamo la solidarietà attraverso i confini, la nuova campagna delle Tende Avsi.
Il primo progetto è destinato al sostegno dell’operazione Ospedali Aperti in Siria. Obiettivo principale: assicurare l’accesso gratuito alle cure mediche ai siriani poveri attraverso il potenziamento di tre nosocomi non profit: l’ospedale italiano e l’ospedale francese a Damasco e l’ospedale St. Louis ad Aleppo. Questo progetto ha già assicurato cure gratuite a 11mila siriani e punta a curarne 45mila entro i prossimi due anni.
Un secondo progetto, in Brasile, si intitola Bem-vindo: per l’accoglienza dei migranti venezuelani. A Roraima, lo stato più settentrionale del Brasile, arrivano 500 persone al giorno. Sono i migranti venezuelani che, per fuggire da uno stato di povertà e grave crisi del loro paese, dal 2017 attraversano la frontiera alla ricerca di un futuro migliore. AVSI, insieme ad UNCHR, gestisce tre strutture di accoglienza a Boa Vista e assiste più di 1.500 persone.
Con il terzo progetto, Work to stay, il lavoro per vincere la povertà, l’attenzione si sposta in Burundi e Kenya. Il Burundi è uno dei paesi più poveri al mondo, mentre il Kenya conta ancora 20 milioni di persone che sopravvivono con circa un euro al giorno. AVSI scommette sulle nuove generazioni di questi due paesi dando la possibilità attraverso training e una formazione specifica di entrare nel mondo del lavoro, realizzarsi e creare vero sviluppo per l’intera comunità.
Infine il quarto progetto ci riporta sotto il cielo d’Italia con La casa allargata per condividere i bisogni.
In questi giorni è possibile incontrare i volontari di AVSI San Marino nelle diverse iniziative che verranno proposte sul territorio e condividere gli scopi proposti dalla Campagna Tende di quest’anno: “Un modo concreto per ridurre la distanza tra noi e chi vive ancora in guerra in Siria, da profugo in Brasile, in estrema povertà in Burundi e Kenya, da rifugiato o senza tetto in Italia”.