Chi le bollette le fa pagare in banca preoccupandosi di tanto in tanto di controllare per scrupolo e chi il controllo non lo fa quasi mai per pigrizia o per l’idea che “tanto non cambia nulla, siamo tutti vittime di un sistema”. Quando si parla di consumi, che sia acqua, telefono, luce o gas, la sensazione, interpellando un campione a caso di riminesi, è che si tratti sempre di materia molto complicata, quasi fuori dalla portata del cittadino “medio”. Eppure stiamo parlando di vita quotidiana, servizi pubblici che con l’ingresso nel mercato di nuovi gestori, dovrebbero offrire oggi più scelta e quindi più possibilità di risparmio. Dovrebbero: non sempre concorrenza fa rima con convenienza.
Parliamo di gas. Sull’ultimo numero di TRE – TuttoRiminiEconomia in edicola con il Ponte della scorsa settimana, sono stati illustrati i pro e contro della liberalizzazione. A Società Gas Rimini, vecchio monopolista che dal ’59 gestisce e distribuisce gas per il riscaldamento e l’uso domestico (43 i comuni riforniti tra le province di Rimini, Forlì-Cesena, Pesaro-Urbino e Macerata) si sono affiancati oggi una trentina di operatori, alcuni dei quali, come denunciato da TRE, già puniti dall’Autorità per l’Energia per mancanza di trasparenza. Cambiare conviene? E come orientarsi nella giungla delle offerte? Due quesiti al centro anche dell’ultima puntata del talk show in onda su Icaro Tv (tutti i giovedì alle 21). Ospiti l’Avv. Daniele Marino di Federconsumatori Rimini, il responsabile commerciale di SGR Lorenzo Pastesini e il collega Lorenzo Sessa di Edison, una delle aziende che si stanno facendo largo anche nel mercato riminese.
Bollette che non tornano
Primo problema: i rincari. A livello nazionale Federconsumatori stima a fine 2010 una spesa di 1.114 euro per una famiglia tipo che consuma 1.400 mc di gas. Rincari evidenti anche in provincia, che si sommano ad altri problemi. “Spesso ci viene chiesto perché ad un consumo invariato corrisponda un aumento anche sensibile dell’importo del fatturato. – fa presenta l’avvocato Marino – La cosa di norma si chiude con una spiegazione delle voci della fattura. Ma capitano anche errori nella bolletta, in quel caso si fa un reclamo”. Simile il caso di un lettore, cliente di SGR che dice di aver ricevuto lo scorso ottobre una bolletta identica come importo a quella di un anno prima (139,50 euro) nonostante un calo di consumo (192 mc a ottobre 2009 contro 163 mc). Perché? Pastesini fa chiarezza: “La tariffa dell’Autorità per l’Energia che il venditore ha l’obbligo di applicare al cliente finale, ha una formula di aggiornamento che prende in considerazione i nove mesi precedenti del costo del petrolio e dei suoi derivati. Di conseguenza, un aumento del petrolio incide sul costo del gas metano”.
Ma – quesito che ci si pone spesso anche per la benzina – vale anche il discorso contrario? “Esiste un mercato tutelato e un mercato libero. – premette Pstesini – Nel mercato tutelato i venditori non hanno libertà di applicare al cliente un prezzo, ma questo prezzo viene definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Se c’è una diminuzione della materia prima, il petrolio, ci sarà anche diminuzione nel prezzo del gas”. Regola meno valida nella pratica tant’è che agli sportelli di Federconsumatori Rimini, fa notare Marino, “non è mai venuto nessuno confermando che con il calo dei prezzi della benzina o del petrolio le bollette fossero diminuite…”.
Cambiare conviene?
Secondo problema: l’ingresso dei nuovi gestori. La confusione per ora sembra regnare sovrana. C’è chi a cambiare gestore ci ha già provato e non a tutti è andata bene: tra i problemi, promesse di risparmio disattese, assenza di sportelli dove recarsi per chiedere assistenza o chiarire dubbi nelle bollette, e fatture non fondate su consumi effettivi.
Edison, 130 anni di esperienza a livello nazionale, è una delle società che si stanno facendo largo anche nel Riminese. La sfida non è facile: SGR detiene ancora oltre il 95% del mercato locale e a parte il vecchio monopolista, ci sono tutti gli altri competitors figli della liberalizzazione da combattere. Con quali carte? “Edison – spiega Lorenzo Sessa – partecipa al Protocollo di conciliazione firmato con Federconsumatori per tutelare le situazioni più critiche (sottoscritto anche da SGR, ndr.). Abbiamo una rete di agenti sul territorio nazionale, disponibile a muoversi, a rispondere a clienti che abbiano problematiche anche durante il contratto. Un call center attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E risorse nostre: centrali elettriche, contratti gas che passano su infrastrutture di nostra costruzione”. Come precisato da Sessa, Edison “punta su soluzioni trasparenti e chiare per tentare di evitare false illusioni”. Eppure anche Edison insieme a Enel, Eni e Sorgenia è stata multata dall’Autorità per l’energia per mancata trasparenza: di 315mila euro la sanzione. “L’episodio – replica Sessa – è nato su dettagli di una tariffa dove avevamo avuto già spazio con l’Autorità per un confronto”. Un incidente di percorso che si spera non capiti più.
Offerte a confronto
Edison, spiega sempre il suo responsabile marketing, punta su vantaggi quali il “prezzo fisso per tutto il periodo della fornitura, indipendentemente dalle oscillazioni del petrolio”. Disponibili anche soluzioni a sconto sulla tariffa che però rimangono esposte alle formule di aggiornamento legate alla materia prima. Il tutto “senza ricarichi dovuti a costi accessori (trasporti, ecc)”.
SGR Servizi risponde andando oltre il prezzo: “Abbiamo 9 sportelli in 42 comuni, – sottolinea Pastesini – un call center gestito internamente, cosa rara nel settore, cui rispondono le stesse persone, opportunamente formate, che si trovano agli sportelli”. Quanto al prezzo, la fatturazione di SGR “si basa sul reale consumo. Il mercato del gas – prosegue Pastesini – è ancora legato a vecchi contatori che devono essere letti da personale qualificato. Abbiamo aumentato le letture per quantificare il consumo effettivo dei nostri clienti”.
Come orientarsi?
La parola d’ordine è informazione. “Il cittadino – ribadisce l’avvocato Marino – ha diritto ad un’informazione a 360 gradi prima di stipulare un contratto. Qual è il prezzo? Ci sono oscillazioni e in base a quali requisiti? Quali le tempistiche nella fatturazione delle bollette? Sono tutti elementi che vanno indagati con attenzione specie in questo periodo in cui l’ingresso di nuovi operatori sul mercato dovrebbe in teoria contribuire ad abbattere i costi”. Le voci della bolletta poi sono abbastanza complesse. “I clienti con qualche annetto in più non devono diventare merce su cui il gestore si può lanciare in maniera incondizionata”.
Cambiare gestore è facile? “Non sempre – risponde Marino -. Al cittadino viene paventata la massima facilità e velocità, ma abbiamo riscontrato problematiche sui tempi di passaggio e in qualche rarissimo caso, addirittura un’impossibilità”.
E tornare invece al vecchio gestore? “Dovrebbe essere altrettanto facile e dovrebbe bastare una semplice comunicazione dell’utente. In realtà, credo che incontreremo problematiche simili a quelle che abbiamo già visto con la telefonia”.
Oggi ci vogliono fino a tre mesi per completare il cambio di gestione. Tempi troppo lunghi per Edison che chiede di poter operare alla pari con l’operatore storico. Tempi più che sufficienti, invece, per SGR: “Accorciando i tempi si rischia di generare una confusione ulteriore. – afferma Pastesini – Oggi il cliente ha la possibilità di recedere dal contratto sottoscritto con un tempo di 10 giorni. Gli si deve dare tempo di ponderare la sua scelta e, eventualmente, di tornare sui suoi passi”.
Intanto da gennaio si compie un passo in avanti nella tutela del consumatore: le bollette di tutti i gestori dovranno essere elaborate sulla base di standard uniformati e trasparenti e presentare le stesse voci in modo da garantire un confronto preciso. Attenzione però: “Non sempre – avverte Marino – il pacchetto più pubblicizzato come economico è anche quello più conveniente. Occorre tenere sempre presenti le abitudini familiari per capire quale offerta è la più adatta alle proprie esigenze”.
Alessandra Leardini