Un percorso tra arte sacra, cultura e tradizioni per scoprire e valorizzare la storia del territorio di Sogliano: questo il cuore del progetto “I nostri Santi nell’arte”, undici incontri da giugno a febbraio che inaugurano una nuova maniera di riscoprire il patrimonio storico attraverso la tradizione religiosa. Un’originalità che è stata premiata con ampi consensi di pubblico e partecipazione.
L’ultima tappa, per ora, di questo originale progetto è stata dedicata presso il Teatro Comunale “E. Turroni” al patrono della città: San Sebastiano (nella foto). Un martire molto popolare, invocato nel Medioevo, insieme a San Rocco, come protettore contro la peste. San Sebastiano è diventato un santo molto rappresentato, e le opere che lo ritraggono sono un mezzo per ripercorrere la storia e la cultura locale.
Sono ben 36 i santi riconosciuti del territorio soglianese, e ciascuno di essi è una guida d’eccezione verso la scoperta del patrimonio storico-artistico locale. L’iniziativa, pensata di durata triennale, è fortemente appoggiata dall’Amministrazione Comunale, dalla Parrocchia di San Lorenzo Martire, dall’Associazione Linea Christa e dall’Associazione Culturale Montegelli.
“Ci siamo resi conto – afferma Sabrina Reali, ideatrice, curatrice e relatrice degli incontri – che le terre di Sogliano hanno una ricchezza di luoghi sacri, e vi si mantengono vive tradizioni legate ai culti dei santi. La nostra sagra più importante, ad esempio, quella del formaggio di fossa, si tiene per la festa di Santa Caterina. Da queste considerazioni è nata l’idea di un progetto di valorizzazione del territorio, con l’obiettivo di approfondirne la conoscenza attraverso i santi a cui nel tempo sono state dedicate chiese o feste. Le tappe di questo percorso sono tate volutamente allestite nei luoghi stessi dedicati ai santi in oggetto, scoprendo così anche la storia delle nostre chiese, patrimonio antico e interessante”.
L’iniziativa ha raccolto molti consensi. “Siamo partiti nel giugno scorso, -prosegue la Reali – ma per tutta la sua durata la manifestazione ha avuto un seguito costante e affezionato, cinquanta persone in media”. La partecipazione non ha riguardato soltanto il pubblico, ma anche la stessa organizzazione: “si è attivata una positiva sinergia tra l’amministrazione comunale, le istituzioni, le associazioni, i collezionisti, i soggetti operanti nel territorio e tutti coloro che hanno aiutato nella realizzazione e si sono appassionati al progetto”.
L’interessata adesione incentiva a proseguire l’iniziativa e ad ampliarla: “A giugno partirà la seconda parte del progetto, che nel frattempo stiamo esportando (un incontro a Roncofreddo su San Biagio, ndr). Altre collaborazioni sono in cantiere”.
Giulia Catenacci