INSERIMENTI LAVORATIVI (4) Il parrucchiere Renato Riccardi racconta la sua esperienza
Baristi, camerieri, macellai e anche parrucchieri… le vie dell’inserimento lavorativo per le persone con sindrome di Down sembrano proprio infinite.
Almeno da quanto si osserva nel piccolo viaggio iniziato da qualche tempo sulle pagine del Ponte. Questa volta raccontiamo la storia di Renato Riccardi e Benedetta (nella foto di Luigi Rusconi). Lui parrucchiere affermato, lei apprendista nel suo salone.
Come è maturata l’idea di inserire Benedetta nello staff?
“La scelta è arrivata con naturalezza.
Io faccio volontariato da anni e mi è capitato anche di andare a tagliare i capelli nelle case famiglia dell’associazione Papa Giovanni. Lì ho avuto modo di incontrare molti ragazzi disabili.
Ultimamente, però, era diventato difficile conciliare il lavoro con l’attività di volontariato, che ho accantonato. Fatto sta che ha iniziato a mancarmi molto e ho pensato: io non posso uscire, ok, allora perché non dare l’opportunità a qualcuno di questi ragazzi di esprimersi dentro al mio salone? L’idea mi è venuta notandoli ogni tanto in giro in qualche locale, bar o ristorante, li ho visti all’opera. Ho pensato: posso farlo anch’io”.
Detto, fatto. Renato è presto passato alla mossa successiva.
“Ho contattato l’associazione Crescere insieme (altri pezzi in pagina, ndr). Mi hanno proposto di partecipare ad alcuni incontri”. Sono ‘luoghi’ per favorire con l’aiuto dei tutor la reciproca conoscenza tra i possibili datori di lavoro e i possibili lavoratori. “Così ho potuto conoscere Benedetta e via via è maturata l’idea di poter coinvolgere proprio lei nel mio lavoro”.
L’approccio non è stato semplice e l’avvio del tirocinio di Benedetta ha richiesto il tempo giusto per maturare. Ci può raccontare il primo giorno di lavoro?
“È stato un momento che definirei simpatico. Si è messa in un angolo, mostrando solo la sua schiena. Non voleva farsi vedere. Allora il tutor che l’accompagnava le ha detto che quello sarebbe stato il suo primo posto di lavoro.
Benedetta ha così superato la timidezza iniziale, ha cominciato a mostrare tutta la sua curiosità e simpatia. Si è messa a curiosare intorno”.
Benedetta è quindi molto curiosa, ma non solo. È anche sempre attenta alla cura della propria persona. Insomma, per il ‘trucco e parrucco’ ha più di una mezza passione. “Infatti per Natale le colleghe, le hanno regalato i trucchi perché lei ci tiene molto”.
Mano a mano, iniziando con lo svolgere piccoli compiti come lavare i capelli, accogliere i clienti, tenendo pulito e in ordine, facendo e sistemando il bucato, offrendo i caffè, Benedetta ha fatto notevoli progressi, diventando autonoma nel lavoro e mostrando un atteggiamento positivo e un buon approccio con i clienti. Al salone, adesso, arriva ogni giorno da sola in autobus.
“Questo metodo – spiega Renato – ha incluso un sistema di ricompensa, dove ogni compito completato le permetteva di guadagnare punti e, di conseguenza, un piccolo compenso monetario”, oltre al compenso garantito dal contratto di tirocinio.
I tutor hanno seguito tutte le fasi dell’introduzione di Benedetta nel mondo del lavoro e, nello specifico nel salone.
Hanno inizialmente studiato la situazione per capire come meglio integrarla nel contesto lavorativo e hanno fornito indicazioni su come gestire le mansioni. L’inserimento è stato graduale.
Con il passare del tempo, i tutor hanno continuato a monitorare i progressi e a proporre nuove sfide, favorendo così una crescita continua.
“Periodicamente analizziamo la situazione e i progressi. All’inizio, mi hanno indirizzato soprattutto sui comportamenti da mettere in pratica. Abbiamo iniziato a registrare tutto su una tabella. Ci segniamo sopra anche le mansioni di Benedetta, così lei legge e sa sempre cosa fare. Questo metodo l’ha aiutata molto e aiuta anche noi che siamo sempre aggiornati sul percorso e su come proseguire nella sua crescita”.
E voi vedete questa crescita?
“Notevole”.
Imparerà a fare anche altre cose?
“Sì”.
Con il tempo sarebbe disponibile ad assumere Benedetta e ad attivare nuovi tirocini?
“Certamente”.
Cosa ha cambiato la presenza di Benedetta nel salone?
“Noi siamo in diversi a lavorare qui, la cosa veramente bella è che Benedetta ha portato un equilibrio: Benedetta fa cadere tanti muri fra le persone. Il suo sorriso, la sua amicizia ci arrivano sempre in modo molto sincero. Essendo in tanti è possibile che nascano gelosie, ma da quando c’è lei questo non succede più”.
Cosa dicono i clienti?
“Al momento sono tutti molto molto contenti e in particolare lo sono quelli a cui fa la piega. Lavora per lo più sul pubblico maschile e viene accolta molto bene. In generale apprezzano la nostra iniziativa di aver inserito Benny nello staff, il fatto che dedichiamo il nostro tempo, il nostro lavoro e la nostra professionalità in questo progetto al quale, si può dire, anche loro in un certo senso hanno aderito”.