Promozione, il segreto nel prodotto

    Agosto si conferma mese leader con 685.857 arrivi e 4.516.000 presenze. Eppure, se si confrontano i numeri 2010 con quelli della passata stagione, proprio agosto registra il segno meno rispetto al 2009 negli arrivi (un calo di quasi il 3%) e un lieve decremento nelle presenze (-0,7). Luglio, sempre secondo i dati forniti dalla Provincia, è andato meglio con 603.774 arrivi (+7,6%) e oltre 4 milioni di presenze (+1,6). Il mese peggiore è stato maggio, complice il maltempo, con un calo di arrivi del 13% e del 10% nei giorni di permanenza dei vacanzieri.
    Se si estende l’attenzione ai primi otto mesi dell’anno, gli arrivi sono stati 2.491.800. 13.387.564 le presenze. In entrambi i casi, la riviera si mantiene grosso modo stabile. Nessun aumento e nessun calo in un anno ancora segnato dalla crisi, anche se una nota felice c’è: l’aumento degli arrivi e delle presenze straniere, entrambi in crescita, rispettivamente, del 7 e del 4%. Nota stonata, gli italiani: -2%.

    Strategie
    Di questo si è parlato nella puntata del 21 ottobre di Tutto Rimini Economia, il talk show a cura de il Ponte-TRE (in onda il giovedì alle 21 su Icaro Tv). “La leggera flessione registrata da parte dei turisti italiani – commenta l’assessore provinciale al Turismo Fabio Galli – ha riguardato soprattutto Lombardia, Piemonte e Veneto. Il turismo estero invece è cresciuto anche se pesa meno rispetto al movimento complessivo, circa un 20%”. Molto bene sono andate Russia, Austria e Svizzera, in tenuta Germania e Francia.
    “Raggiungere certi numeri, anche in termini di fatturato è stato difficile, ma rispetto alle previsioni, possiamo essere soddisfatti” aggiunge Stefano Giuliodori, presidente di Riccione Turismo, il più grande club di prodotto della provincia con 70 alberghi associati.

    Prodotti mirati
    Proprio Giuliodori ha illustrato le strategie di promozione dei club di prodotto. “La sfida di Riccione Turismo – spiega – è quella di aggredire il mercato estero. È quello che è stato fatto con i Bike Hotels – Giuliodori è titolare di uno degli alberghi della Perla verde a misura di ciclista, l’hotel Dory -. Attraverso questo prodotto, attrezzando i nostri alberghi e investendo in comunicazione su riviste specializzate, abbiamo fatto risultati in Germania, Austria, Svizzera, Francia e Regno Unito”. Non solo. “In questi giorni dei nostri hotel ospitano turisti da Australia, Stati Uniti, Canada e Israele”. Quando si dice destagionalizzazione. Per il 2011 invece si punta su “prodotto family, entroterra ed enogastronomia”.

    Quali ritorni?
    Per il 2011 i club di prodotto avranno a disposizione 2,7 milioni di euro. È solo un esempio di budget a disposizione delle realtà che a livello locale si occupano di promozione turistica: Provincia, Comuni e Agenzia di marketing unitamente, appunto, ai Club di prodotto, all’Unione Prodotto Costa e, ai vertici, Apt Emilia Romagna. Un sistema pubblico-privato che però, a sentire l’assessore Fabio Galli, quest’anno potrà contare su meno risorse: “Il piano di gestione Enit per il 2011 – spiega – prevede un budget in calo da 33 a 25 milioni di euro”.
    Ma proprio negli ultimi giorni è arrivata una boccata d’ossigeno dal parlamento. È passato all’unanimità l’emendamento alla Finanziaria dell’onorevole riminese del Pd Elisa Marchioni, che prevede 45 milioni di euro in più (suddivisi in tre anni: 10 milioni nel 2011, 15 nel 2012, 20 nel 2013) per la promozione del “marchio Italia” all’estero.
    Ma come misurare i risultati delle attività di marketing turistico che impiegano comunque soldi in gran parte pubblici?
    Secondo Galli è difficile misurare le conseguenze dell’attività promozionale non avendo, questa, caratteri di scientificità. L’assessore riporta però un esempio significativo: “Stiamo lavorando da tempo insieme al Comune di Rimini ad un progetto sul mercato inglese. L’anno scorso abbiamo notato che dopo diverse uscite sulla stampa britannica, presenze e arrivi dal Regno Unito erano in calo a fronte però di un aumento del transito nell’aeroporto riminese. Siamo andati ad approfondire – prosegue – e abbiamo visto che gli inglesi nel periodo estivo sono quelli che noleggiano più auto in aeroporto per dirigersi verso altre destinazioni, in Umbria e Toscana. Se siamo stati capaci, in un certo senso, di farli arrivare ora dobbiamo passare alla fase 2: cercare di farli rimanere sul territorio”.

    Problema immagine
    Può capitare però che milioni di euro spesi in promozione vengano “vanificati” da notizie negative capaci di arrivare anche Oltralpe. I casi degli hotel Mosè e Maracaibo saliti ai vertici delle cronache nazionali, e non solo, insegnano. Perché non pensare allora ad un codice etico per gli alberghi? Il cliente avrebbe così la garanzia che l’hotel scelto per le proprie vacanze è in regola, rispetta i diritti dei lavoratori e non rischia di chiudere per abusi edilizi… “Stiamo lavorando con gruppi di alberghi – risponde la presidente di Aia Rimini Patrizia Rinaldis – ad un codice volontario. Al di là di questo è opportuno che non solo Aia ma l’intero territorio operi ad alcune soluzioni urgenti. Il 50% dei nostri hotel oggi è dato in gestione: finché sarà più redditizio dare in affitto un albergo e finché non ci riapproprieremo delle nostre strutture che oggi rischiano spesso di finire in mani incapaci, i danni per la nostra immagine continueranno”. Ma c’è anche il problema dei prezzi al ribasso: “Sotto certe cifre non ci può essere qualità: è questo il messaggio che dobbiamo diffondere” aggiunge Rinaldis che per dare un’idea di come ci vedono “da fuori” porta un semplice esempio: “Abbiamo avuto una richiesta da gruppi ucraini per il periodo gennaio-marzo 2011: pernottamento e colazione rinforzata a 9 euro al giorno, per una sola notte! Al nostro rifiuto l’agenzia ha detto che degli alberghi anche di categoria superiore, parliamo di tre stelle, avevano accettato. Non ci si può abbassare a simili livelli”. Per non danneggiare ulteriormente il marchio Rimini.

    Alessandra Leardini